Microonde: ecco l’invenzione che ne migliorerà la cottura

L’idea è venuta ad un ex-ingegnere Nasa: inserire una termocamera all’interno del forno per monitorare la cottura del cibo, visualizzando una mappa termometrica sul display montato nello sportello di apertura, al posto del classico vetro.

Microonde: ecco l’invenzione che ne migliorerà la cottura

Si tratta di un’idea venuta ad un certo Mark Roberex-ingegnere trentaseienne della NASA, autore di numerosi progetti spaziali. Rober ha avuto l’intuizione di brevettare questa miglioria per il forno a microonde, uno degli elettrodomestici più diffusi al mondo.

Qual è il problema principale nell’utilizzo di questo importantissimo strumento di cottura? Proprio quello di comprendere quando i cibi siano effettivamente pronti, ma soprattutto di capire se le pietanze preparate abbiano raggiunto una cottura uniforme in tutte le loro parti. Quante volte, infatti, ci è capitato di inserire nel microonde un alimento che poi è risultato essere bollente fuori ma ancora semi-congelato all’interno? La finalità di tale brevetto è proprio questa: quella, cioè, di capire quando effettivamente il cibo sia stato completamente riscaldato

Nel microonde c’è uno strumento, chiamato magnetron, che produce un campo elettromagnetico che viene a sua volta indirizzato nella la camera di cottura dove si va a posizionare il cibo da cuocere. Alcune molecole, come ad esempio quelle dell’acqua, vengono sollecitate dalle onde elettromagnetiche, le quali iniziano a ruotare velocissime su loro stesse producendo attrito e, dunque, quel calore necessario a cuocere il cibo.

La possibilità di cuocere i cibi con le microonde fu scoperta casualmente da un dipendente di un’azienda americana (la Raytheon, specializzata nella produzione di magnetron per apparati radar), il quale, passando di fronte ad un radar acceso, si accorse che la tavoletta di cioccolato che aveva in tasca si era sciolta. Nel 1946, la Raytheon brevettò il processo di cottura a microonde e, un anno dopo, realizzò il primo forno a microonde. Ovviamente, fu da subito un grande successo, soprattutto per la velocità di cottura dei cibi rispetto ai tradizionali forni che sfruttano i principi dell’irraggiamento e della conduzione. 

Con l’inserimento di una mini-telecamera, una termocamera appunto, sensibile all’individuazione delle variazioni di calore dovute alla radiazione infrarossa, Rober vorrebbe risolvere il problema della difformità di cottura, proiettando su uno schermo inserito nello sportello di apertura, al posto del classico vetro, delle “mappe di temperatura” dei cibi inquadrati. Si passa da tinte tendenti al blu, quando l’alimento è ancora freddo, a tinte tendenti al rosso, quando la cottura è quasi ultimata, per finire con il bianco quando l’intera pietanza ha raggiunto la temperatura desiderata. Lo schermo potrebbe essere anche sostituito dal proprio smartphone attraverso l’utilizzo di una app preparata ad hoc. Le tecnologie moderne permetterebbero, anche grazie a produzioni su vasta scala, di realizzare questa idea senza far lievitare troppo i costi dell’elettrodomestico. 

Al momento, tuttavia, pare che nessuna azienda del settore abbia colto questa opportunità ed è per questo che attraverso un sito dedicato, bettermicrowave.com, il geniale inventore ha messo on-line la propria idea nella speranza di trovare partner e sponsor che credano in lui e permettano la realizzazione di questa interessante idea.

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