L’annuncio dell’acquisizione di Limitless da parte di Meta segna un passo significativo nella strategia di espansione dell’azienda, che sta progressivamente spostando il baricentro del proprio ecosistema hardware oltre gli smart glasses e i visori VR. Dopo anni trascorsi a consolidare la propria presenza nel settore della realtà virtuale e degli occhiali intelligenti, Meta sembra ora intenzionata a costruire un portafoglio di dispositivi AI più eterogeneo, capace di intercettare un pubblico che non vuole necessariamente affidarsi agli occhiali per accedere a un assistente digitale avanzato.
Limitless è nota per aver sviluppato “Pendant”, un dispositivo indossabile che funziona come un microfono Bluetooth in grado di registrare ciò che l’utente dice o ascolta durante la giornata, trasformando tutto in un archivio consultabile tramite chatbot. Un’estensione hardware dell’idea originaria dell’azienda: “Rewind”, software di produttività per desktop che registrava le attività dell’utente sul computer convertendole in una sorta di memoria digitale sempre disponibile.
Il principio è lo stesso, solo applicato alla vita quotidiana, tra spostamenti, riunioni e conversazioni. Un approccio che ha sollevato discussioni legate alla privacy, ma che ha mostrato chiaramente la direzione in cui si muovono molte startup del settore: wearable leggerissimi che registrano, trascrivono e sintetizzano contenuti audio in modo continuo, affidandosi all’efficienza dei modelli linguistici moderni. Dan Siroker, CEO di Limitless, ha sottolineato come la visione della sua azienda sia perfettamente allineata con quella di Meta.
Con l’obiettivo dichiarato di portare una “superintelligenza personale” a tutti, l’azienda guidata da Mark Zuckerberg sta posizionando gli indossabili AI al centro della propria strategia futura. Non sorprende quindi che Meta abbia ritenuto interessante una realtà capace di sviluppare soluzioni tanto essenziali quanto innovative nel campo della registrazione assistita dall’intelligenza artificiale.
Limitless smetterà di vendere Pendant, ma ha promesso supporto per almeno un altro anno a chi lo possiede già, con accesso gratuito alle funzioni e la possibilità di esportare o eliminare i dati salvati. Una sorta di fase di transizione necessaria per garantire una chiusura ordinata del ciclo di vita del prodotto e preparare il personale a lavorare sul nuovo hardware che Meta ha intenzione di realizzare.
Una scelta che si inserisce inoltre in un contesto competitivo in pieno fermento: Amazon, ad esempio, ha acquisito la startup Bee nel luglio 2025 per esplorare dispositivi AI simili, mentre diverse aziende stanno sperimentando combinazioni di microfoni, assistenti vocali e modelli di linguaggio per creare un nuovo standard nel mercato dei wearable intelligenti.
Tra le linee di sviluppo possibili, l’arrivo in Meta di Alan Dye, ex responsabile del design di Apple, rende plausibile un ampliamento della gamma con dispositivi che vadano ben oltre gli occhiali Ray-Ban Meta attualmente disponibili. È facile immaginare un portafoglio in cui smart glasses, visori e nuovi wearable AI convivono offrendo modi differenti, ma complementari, di accedere alle capacità di un assistente personale sempre attivo. L’acquisizione di Limitless, proprio per questo, non rappresenta soltanto l’ingresso di un team di talento, ma un tassello nella costruzione di un futuro hardware più vario e profondamente integrato nell’ecosistema Meta.