Negli ultimi anni, il mercato dei semiconduttori è stato testimone di una rapida espansione della produzione cinese, con una crescente domanda globale per chip economici, noti anche come chip legacy. Questi componenti sono diventati cruciali per una vasta gamma di dispositivi elettronici, dalle automobili agli elettrodomestici, alimentando un settore che continua a espandersi grazie ai sostegni governativi e alle politiche industriali della Cina.
Tuttavia, questa crescita ha sollevato preoccupazioni significative in Europa, dove la Commissione Europea ha recentemente avviato un’indagine per esaminare l’impatto di questi chip sul mercato e sulla concorrenza. L’obiettivo è chiaro: stabilire se la Cina stia praticando una concorrenza sleale attraverso sovvenzioni eccessive alle proprie industrie, permettendo loro di dominare il mercato con prezzi artificialmente bassi.
Secondo fonti vicine al processo investigativo, l’UE sta cooperando strettamente con le aziende europee per valutare gli effetti di questa rapida espansione cinese. L’indagine si concentra non solo sulla qualità dei chip, ma anche sulle pratiche commerciali che potrebbero distorcere il mercato europeo. Questo include l’analisi delle sovvenzioni statali, delle tariffe doganali e di altri incentivi che potrebbero favorire le imprese cinesi a discapito dei concorrenti europei.
L’industria automobilistica europea è particolarmente vulnerabile a queste dinamiche. Dopo una fase di recupero post-pandemia, le case automobilistiche europee stanno affrontando una dipendenza crescente da fornitori cinesi per i chip legacy utilizzati in una varietà di componenti elettronici essenziali. Questa dipendenza, se non regolata adeguatamente, potrebbe mettere a rischio la sicurezza dell’approvvigionamento e la competitività delle aziende europee nel lungo periodo.
Le implicazioni di un mercato dominato dai chip cinesi sono molteplici. A breve termine, le tariffe europee potrebbero imporre un costo aggiuntivo alle importazioni di chip, colpendo direttamente i produttori europei e aumentando il prezzo finale dei prodotti che utilizzano questi componenti. Tuttavia, a lungo termine, l’obiettivo è di proteggere la competitività delle industrie europee, garantendo che ci sia un giusto equilibrio tra importazioni e produzione interna.
Gli analisti del settore sottolineano che questa situazione richiama ciò che è successo nel mercato delle auto elettriche, dove l’UE ha già imposto dazi fino al 37,6% su veicoli cinesi in risposta a pratiche commerciali ritenute ingiuste. Questa mossa ha avuto l’effetto di riequilibrare il mercato e proteggere i produttori europei, mantenendo una concorrenza equa e sostenibile. Al momento, non esiste una data definitiva per il completamento dell’indagine della Commissione Europea. Tuttavia, i segnali indicano che potrebbero essere previste tariffe sull’importazione di chip cinesi se emergessero prove di pratiche sleali. Questo passo potrebbe essere cruciale per mitigare i rischi economici e strategici per l’Europa, riaffermando il suo ruolo nel mercato globale dei semiconduttori.