In Italia la cucina è uno degli ambiti in cui la tecnologia fa più fatica ad affacciarsi: le persone, sia in ambito domestico che professionale, risultano ancora piuttosto affezionate all’uso del gas e della fiamma mentre l’utilizzo dei sistemi a induzione sono ancora piuttosto marginali.
Secondo diversi addetti del settore, il motivo per cui si adopera ancora una cucina a gas è di tipo “sentimentale/romantico“: siamo ancora affascinati dalla fiamma, dallo spadellare a fuoco alto secondo Filippo Lamantia, chef del ristorante Oste e Cuoco. Secondo, invece, le parole dello chef Victoire Gouloubi, il motivo per cui si tende ancora a preferire il gas e la fiamma nelle cucine è di tipo più pratico: l’energia elettrica costa ancora più del gas – benché siano possibili piani ed offerte che ne riducono l’esosità – e, quindi, si tende a scartare l’uso di tecnologie a induzione anche se l’induzione di oggi, nelle cucine, non è più quella di una volta basate su tecnologie alogene o a induzione: in quel caso la diffidenza era da capire. Come poggiavi il palmo della mano sul vetro della cucina ti ustionavi e qualsiasi parte di cibo toccasse quel piano si abbrustoliva al semplice contatto.
La tecnologia a induzione di oggi, invece, è molto più efficiente: delle particolari bobine poste sotto il piano della cucina in vetro generano un campo magnetico che si trasmette direttamente al fondo delle padelle, purché del tipo giusto (quindi, con fondo in ferro). In questo caso non vi è quasi dispersione di calore e si può sfruttare il 90% dell’energia per cucinare. Risultato? Tempi di cottura più rapidi (l’acqua bolle in 4 minuti contro i 9 del gas), non così tanta energia consumata, piani di cottura più belli a livelli di design e senz’altro più facili da pulire visto che son, di fatto, piatti.
Attualmente la tecnologia a induzione, spiega TVS azienda italiana nel settore dei supporti di cottura, è in crescita – come trend – in tutto il mondo (32% nel 2015): in particolar modo la cucina hi-tech a induzione è molto popolare in Svizzera, Francia e Scandinavia ed è guardata con crescente interesse anche in Russia, Cina e Spagna. L’Italia, come accennato poc’anzi, è uno dei mercati più conservatori in fatto di tecnologia da cucina: da noi il fatturato della cucina a induzione è al 12% del totale ma il trend, rispetto, al 2013 è in enorme crescita (addirittura del 74%).
Insomma, se vorremo davvero una cucina a basso impatto ecologico, facile da pulire, rapida nella cottura, prima o poi dovremo senz’altro orientarci verso le nuove tecnologie a induzione. Sempre che, nel frattempo, il costo dell’energia elettrica si decida a scendere assieme al prezzo del barile di petrolio…