Si chiama Powerwall, ed è l’ultimo ritrovato della Tesla in materia di batterie elettriche. La Tesla Motors, Inc. è un’azienda automobilistica con sede in California leader nel settore dei veicoli elettrici, così chiamata in onore del geniale inventore Nikola Tesla, padre del sistema elettrico a corrente alternata. E Powerwall, si candida ad essere la sua gallina dalle uova d’oro. La nuova batteria, capace di fornire da 7 a 10 kilowatt all’ora, sarà in grado di fornire energia a case ed aziende; è alta 130 centimetri, larga 86 e misura 18 centimetri di spessore, per un peso complessivo di 100 chili, e sarà in grado di accumulare energia sia dalla rete elettrica, sia dai pannelli solari e fotovoltaici.
Il costo del modello base sarà di 3.000 euro, che saliranno a 6.000 con l’installazione. Ma Elon Musk, amministratore delegato di Tesla, ha affermato che la rivoluzionaria batteria non sarà destinata unicamente all’utilizzo privato, ma sarà in grado di “Far muovere il mondo intero”. Per questo ne verrà lanciata anche una versione industriale da 100 kilowatt all’ora; questa versione è stata chiamata Powerpack. E le ambizioni di Tesla non si fermano qui: secondo le dichiarazioni ufficiali infatti, queste batterie potranno essere ingrandite fino a riuscire a fornire, da sole, energia ad una città da 100.000 abitanti.
Numeri da capogiro, che fanno ben comprendere quanto il colosso dei veicoli elettronici sia all’avanguardia nel proprio campo di ricerca e sviluppo. Il sito di produzione sarà la Gigafactory attualmente in fase di costruzione in Nevada, e le nuove batterie saranno pronte, secondo le stime, nell’arco dei prossimi 4 mesi. Ma come tutte le grandi rivoluzioni, anche la battaglia di Tesla ha raccolto il suo buon numero di detrattori. Non solo nell’ambito dei veicoli elettrici, osteggiati dai magnati del petrolio, ma persino nella realizzazione di questo prototipo di batteria.
Un analista di Bernstein ha infatti commentato così le ambizioni di Musk: “È un obiettivo realistico? Chiaramente non lo è. Ma è utile ricordare che Elon Musk ha un altra azienda che vuole volare su Marte”. Una cosa è certa: nel corso dei prossimi anni, sapremo chi avrà avuto ragione.