Uno dei settori trainanti delle tecnologie indossabili sarà – senz’altro – quello del benessere fisico, e della medicina. A confermarcelo, ancora una volta, è una ricerca accademica, in questo caso dell’università pubblica “Nebraska–Lincoln“, i cui ricercatori hanno annunciato d’aver brevettato la prima benda “smart”, a scopo curativo.
Quella inventata sembra, a tutti gli effetti, una benda normale ma, sotto la fasciatura, nasconde una natura decisamente smart, che permette di accelerare – secondo il bisogno o le preferenze – il processo di guarigione del paziente. Nello specifico, il cuore della medesima è costituito da un circuito di fibre elettriche immerso in una soluzione gelatinosa che, all’occorrenza, può essere impreziosita con un particolare principio attivo, a seconda di quel che si va a curare.
Il funzionamento della prima benda smart, inventata dai ricercatori della Nebraska–Lincoln University, è piuttosto semplice. Da un device remoto, connesso via wireless (quindi, uno smartphone o – addirittura – un dongle domestico tipo un Google Home Mini), si potrà impartire un comando che arriverà ad un chip: quest’ultimo svilupperà una determinata tensione elettrica che si irradierà sulla griglia delle fibre elettriche, permettendo di riscaldare il gel in modo che sia rilasciato il principio attivo di cui è stato intriso.
Al momento, la benda smart è stata concepita per curare lesioni superficiali della cute, anche permanenti (come quelle generate dal diabete), e supporta un unico principio attivo ma il sistema, modulare, si presta a poterne supportare anche diversi in contemporanea, e – in futuro – potrà essere implementato anche a scopo preventivo, o di monitoraggio: il tutto potrà avvenire, ad esempio, inserendo dei sensori di tipo biomedico, che permetteranno di controllare il livello di glucosio nel sangue, diversi parametri della pelle (tra cui, principalmente, il PH), e – magari – anche il battito del cuore.
Il prototipo, pur già brevettato, di benda smart, concepito dai ricercatori della Nebraska–Lincoln University, continuerà ad essere sperimentato e testato ancora a lungo, in attesa di una sua messa a disposizione per la prevenzione, la cura, e la guarigione degli esseri umani.