Innovazione a 360°: Google, Apple e Samsung tra realtà estesa, pieghevoli e audio evoluto

Negli ultimi mesi, Google, Apple e Samsung hanno svelato novità che spaziano dalla realtà estesa agli occhiali intelligenti, dai pieghevoli ad alta autonomia agli auricolari con funzionalità avanzate, segnando tendenze chiave per il mercato tech del 2026.

Innovazione a 360°: Google, Apple e Samsung tra realtà estesa, pieghevoli e audio evoluto

Negli ultimi mesi, i principali protagonisti del mondo tech hanno concentrato i riflettori su dispositivi e servizi che uniscono innovazione, interattività e nuove esperienze utente. Google punta a ridefinire la realtà estesa con Android XR, integrando visori e smart glasses con la sua AI multimodale Gemini, ma al contempo affronta sfide nel mantenimento di compatibilità e affidabilità dei dispositivi esistenti, come Nest Cam e Chromecast. Apple prepara il terreno per il suo ingresso nei wearable con occhiali intelligenti dotati di intelligenza artificiale e l’atteso iPhone Fold, il primo pieghevole dell’azienda con batteria extra-large e tecnologie avanzate per eliminare il vincolo della cerniera, mentre deve gestire anche pressioni legali sull’App Store nei Paesi Bassi. Samsung, infine, aggiorna la propria linea audio con i Galaxy Buds 4, mostrando un design più lineare e funzionalità evolute come Audio 360 e gesture della testa, puntando a differenziarsi nel segmento auricolari premium e a rafforzare la propria identità “Galaxy”. Insieme, queste novità testimoniano un panorama tecnologico in rapida evoluzione, dove interattività, estetica e intelligenza artificiale diventano elementi chiave per conquistare utenti e mercato.

Mondo Google

Android XR verso il futuro: Google annuncia novità per visori e smart glasses

Google torna sotto i riflettori con un evento dedicato alla realtà estesa, fissato per l’8 dicembre, durante il quale saranno svelati aggiornamenti significativi per Android XR, la piattaforma che integra visori, occhiali intelligenti e soluzioni intermedie. La diretta di mezz’ora, intitolata The Android Show | XR Edition, promette di mostrare le novità più rilevanti della piattaforma, con particolare attenzione all’integrazione con Gemini, il modello di AI multimodale di Google, che dovrebbe offrire un’esperienza più contestuale e interattiva anche nell’ambiente XR. Negli ultimi mesi il settore ha visto una disponibilità limitata di dispositivi, ma il lancio del Galaxy XR, frutto della collaborazione con Samsung, ha fatto intuire la direzione verso cui Google vuole spingere il sistema operativo: maggiore interattività, applicazioni dedicate e strumenti più evoluti per l’ecosistema XR. Il teaser dell’evento mostra anche un prototipo di occhiali intelligenti con fotocamera integrata, suggerendo una possibile nuova generazione di smart glasses focalizzati su audio, assistenza contestuale e leggerezza, senza includere necessariamente un display tradizionale. Oltre all’hardware, l’evento potrebbe anticipare nuove API e progetti futuri come Project Aura di XREAL, indicativi della volontà di Google di rendere Android XR una piattaforma aperta e compatibile con più produttori, in concorrenza diretta con Apple Vision Pro e le soluzioni Meta. L’appuntamento dell’8 dicembre sarà quindi decisivo per comprendere la visione di Google e le funzionalità che segneranno il prossimo passo nella realtà estesa.

Google Cast e Netflix: i pochissimi dispositivi ancora compatibili

Netflix ha praticamente azzerato il supporto al protocollo Google Cast, disabilitando il casting da smartphone verso quasi tutti i dispositivi dotati di telecomando allo scopo dichiarato di garantire un’esperienza d’uso più stabile; secondo l’ultimo aggiornamento della pagina di supporto ufficiale, oggi la funzione resta disponibile solo sui Chromecast di terza generazione o precedenti, sugli smart display Google Nest Hub e su un numero limitato di TV Vizio e Compal (non commercializzati in Italia), confermando così la “regola del telecomando” per cui solo i dispositivi privi di un sistema di controllo remoto tradizionale mantengono il casting, una decisione che sta generando proteste tra gli utenti abituati a gestire la piattaforma dallo smartphone, più rapido e comodo soprattutto per la ricerca testuale, anche se l’uso dell’app nativa sul televisore permette di risparmiare batteria e risorse del telefono; la modifica, ormai attiva da circa un mese, risulta distribuita a partire dal 10 novembre.

Google Home sotto pressione: le Nest Cam di prima generazione restano offline

Google Home continua a mostrare criticità significative, soprattutto per gli utenti delle Nest Cam di prima generazione che risultano spessooffline”. Il problema, segnalato da numerosi utilizzatori negli ultimi mesi, riguarda il flusso video in tempo reale: pur essendo formalmente connesse, con luci di stato verdi e notifiche attive, le videocamere non consentono di monitorare gli ambienti come previsto. Alcuni utenti riferiscono che un reset temporaneo può ristabilire la funzionalità per pochi giorni, prima che la dicitura “offline” ricompaia, rendendo di fatto le videocamere inutilizzabili per scopi di sorveglianza immediata. La situazione è aggravata dal silenzio ufficiale di Google, che finora non ha fornito soluzioni o indicazioni su eventuali aggiornamenti correttivi. Il problema sembra legato alla migrazione dall’app Nest all’ecosistema Google Home, con la promessa di un sistema più coeso e universale che, al momento, non si traduce in affidabilità per i dispositivi di prima generazione. La pressione sugli utenti aumenta anche per via delle numerose problematiche generali del servizio, tra cui comandi vocali non sempre riconosciuti, automazioni che non si attivano, crash e riavvii degli hub. La divisione domotica di Mountain View sta lavorando intensamente al passaggio dal classico Assistant a Gemini, l’AI generativa che promette maggiore capacità di interazione, ma la pazienza dei clienti è ormai limitata: si segnala la prima class action contro l’azienda. Gli utenti attendono chiarimenti, aggiornamenti software e interventi risolutivi, mentre l’assenza di comunicazione ufficiale rischia di compromettere ulteriormente la fiducia nell’ecosistema Google Home.

Android valuta la visualizzazione dell’IMEI dalla lock screen

Google sembra pronta a introdurre una funzione in Android che permetterebbe di visualizzare l’IMEI direttamente dalla schermata di blocco tramite la sezione “Device Info” dell’app Personal Safety. La novità, scoperta nell’ultima versione dell’app, renderebbe più rapido il controllo di dispositivi segnalati come rubati da parte delle forze dell’ordine senza sbloccare il telefono, ma allo stesso tempo solleva preoccupazioni sulla privacy, poiché l’IMEI è un dato sensibile che identifica univocamente il dispositivo. Attualmente l’accesso a queste informazioni richiede il PIN, e rendere visibile il codice pubblicamente potrebbe esporre gli utenti a truffe o abusi. Non è ancora chiaro se la funzione diventerà obbligatoria o opzionale; rendendola facoltativa, Google potrebbe bilanciare le esigenze di sicurezza con la tutela della privacy degli utenti, seguendo l’esempio di altri dati gestibili nell’app Personal Safety.

Mondo Apple

Apple prepara gli occhiali intelligenti con IA, ma con sfide da superare

Apple potrebbe rivoluzionare nuovamente il mercato dei dispositivi indossabili presentando nel 2026 il suo primo paio di occhiali intelligenti focalizzati sull’Intelligenza Artificiale, con l’obiettivo di competere direttamente con soluzioni come i Ray-Ban Meta di Meta. Secondo gli analisti, l’annuncio potrebbe arrivare il prossimo anno, mentre le vendite effettive potrebbero partire solo nel 2027. Il progetto punta a integrare funzionalità di assistenza intelligente per semplificare l’esperienza utente, sfruttando strumenti come Siri potenziata dal ChatGPT. Tuttavia, l’azienda si trova davanti a una sfida significativa: nel campo dell’IA Cupertino è considerata in ritardo rispetto ai concorrenti, e questo porta i vertici a voler creare attesa e interesse senza necessariamente immettere subito il prodotto sul mercato, evitando errori già visti con il Vision Pro. Parallelamente, Apple continua a sviluppare internamente software e meccanismi dedicati all’IA, che potrebbero debuttare insieme agli occhiali, segnando un passo importante per l’ecosistema dei wearable. Nonostante le anticipazioni, si tratta ancora di rumor non confermati ufficialmente, ma l’attenzione del settore resta alta per capire come la compagnia intenda combinare innovazione tecnologica e strategia commerciale nei prossimi mesi.

iPhone Fold: il primo pieghevole Apple con batteria extra-large

Il mercato dei dispositivi pieghevoli si prepara a una svolta con l’arrivo del tanto atteso iPhone Fold, che secondo recenti fughe di notizie sarà il pieghevole più ambizioso mai realizzato da Apple. Il modello si distinguerà per una tecnologia rivoluzionaria che elimina il vincolo della cerniera, un problema ancora presente in molti pieghevoli concorrenti, grazie a soluzioni ingegneristiche sviluppate internamente, nonostante i pannelli siano forniti da Samsung. L’autonomia sarà garantita da celle ad alta densità, probabilmente in tecnologia silicio-carbonio, con capacità stimata tra 5.400 e 5.800 mAh, mentre il design prevede un Touch ID laterale e uno spessore di circa 9-9,5 mm da chiuso e 4,5-4,8 mm da aperto. Il prezzo si colloca su un livello premium, intorno ai 2.400 dollari, giustificato dall’innovazione tecnologica e dai materiali di qualità, e il lancio è previsto nel 2026, con possibilità di slittamento al 2027. Con queste caratteristiche, l’iPhone Fold si propone di ridefinire gli standard dei pieghevoli, combinando eleganza, funzionalità e innovazione in un unico dispositivo.

Apple sotto esame nei Paesi Bassi per l’App Store: possibile risarcimento da oltre 600 milioni

Apple si trova ad affrontare un nuovo fronte legale nei Paesi Bassi dopo che la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha confermato la possibilità di citare in giudizio l’azienda per presunti danni antitrust legati alla gestione dell’App Store. La decisione apre la strada a una richiesta di risarcimento stimata in circa 637 milioni di euro, a beneficio di oltre 14 milioni di utenti iPhone e iPad ritenuti danneggiati dalle commissioni fino al 30% applicate sugli acquisti in-app e dalla presunta posizione dominante di Apple. Secondo le fondazioni olandesi Right to Consumer Justice e App Stores Claims, tali commissioni avrebbero ridotto la concorrenza e incrementato i prezzi per gli utenti finali. Apple ha contestato la decisione, definendola “priva di fondamento” e affermando che il caso non ha collegamenti diretti con i Paesi Bassi, promettendo di difendersi con vigore. Tuttavia, la Corte ha ritenuto legittima la giurisdizione olandese, poiché l’App Store in questione è progettato per il mercato locale, con contenuti in lingua olandese e accessibile tramite Apple ID registrati nel Paese, indipendentemente dalla posizione fisica dell’utente al momento dell’acquisto. La vicenda rappresenta un importante capitolo nella lunga serie di controversie antitrust che coinvolgono Apple a livello internazionale, evidenziando le tensioni tra regolatori, utenti e grandi piattaforme digitali.

Mondo Samsung

Galaxy Buds 4: il leak che svela l’evoluzione stilistica degli auricolari Samsung

Il prossimo capitolo della linea audio di Samsung prende forma grazie alle immagini trapelate dalla One UI 8.5, che mostrano come i Galaxy Buds 4 stiano preparando un cambio di rotta deciso nel design, abbandonando lo stelo triangolare della serie precedente per adottare uno stile più lineare con superfici piatte e una finitura che richiama il metallo spazzolato, rendendo l’estetica più ricercata e moderna; la griglia laterale diventa un elemento distintivo, mentre la versione Pro continuerà a offrire gommini in silicone per una vestibilità più stabile, lasciando intuire una volontà di differenziare in modo chiaro le due varianti; anche il case segue questa evoluzione passando a una forma orizzontale dotata di pulsante fisico capace, con un doppio clic, di far squillare lo smartphone associato, trasformando la custodia in uno strumento pratico per ritrovare rapidamente il telefono; sul fronte delle funzioni emergono gesture della testa, Audio 360, controllo adattivo del rumore, Phone Locator e Quick Pairing, un pacchetto che punta a rendere l’esperienza più intelligente e reattiva; il tutto si inserisce in un contesto competitivo in cui Apple ha recentemente rafforzato la propria proposta con le nuove AirPods Pro, rendendo evidente come Samsung voglia dare un nuovo carattere alla serie Buds, recuperando quell’identità “Galaxy” che molti utenti chiedevano da tempo.

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