Il ritorno di Pebble: semplicità e durata come nuovi punti di forza

Eric Migicovsky annuncia il ritorno di Pebble con un nuovo smartwatch che riprende la filosofia originale del brand, puntando su un design semplice, una lunga durata della batteria e un sistema operativo open source.

Il ritorno di Pebble: semplicità e durata come nuovi punti di forza

Dopo quasi un decennio di silenzio, Pebble, uno dei primi veri smartwatch maker, è pronto a fare il suo ritorno. La notizia, annunciata direttamente dal fondatore Eric Migicovsky, ha sorpreso molti, ma al contempo ha suscitato grande entusiasmo tra gli appassionati di tecnologia e i nostalgici del vecchio Pebble. Questo ritorno non è solo una questione di rilancio del brand, ma anche un’occasione per riscoprire il sistema operativo open source PebbleOS, che per anni è stato il cuore pulsante di questi orologi innovativi. 

Pebble è stato uno dei pionieri del settore degli smartwatch, lanciato nel 2012, ha venduto oltre 2 milioni di unità e ha fatto la storia del crowdfunding hardware. Tuttavia, la crescita dell’Apple Watch e la concorrenza di altri marchi hanno portato la startup a chiudere i battenti nel 2016, vendendo i suoi brevetti e proprietà intellettuali a Fitbit. Con l’acquisizione di Fitbit da parte di Google, Pebble sembrava essere solo un ricordo del passato, ma grazie all’iniziativa di Migicovsky, il marchio torna in scena con una proposta che si rifà ai valori fondanti di Pebble: semplicità, durata e apertura.

Stiamo realizzando nuovi Pebble”, ha dichiarato Migicovsky, spiegando che la nuova versione non avrà grandi ambizioni finanziarie o operative, ma sarà incentrata sulla sostenibilità e su una produzione che non dipenda da investimenti massicci. Un piccolo team, concentrato sull’essenziale, che vuole rilanciare l’esperienza originale, migliorandola attraverso innovazioni che non tradiscono la filosofia del brand. Il nuovo Pebble non si allontanerà troppo dal design che ha reso celebre il marchio. Il dispositivo sarà dotato di un display e-paper sempre attivo, che garantisce una leggibilità ottimale anche sotto la luce del sole, con un risparmio energetico significativo grazie alla natura riflettente dello schermo. La durata della batteria, uno degli aspetti più apprezzati del modello originale, sarà un altro dei punti forti, offrendo una resistenza che riduce la necessità di frequenti ricariche, soprattutto durante i viaggi.

Inoltre, l’interfaccia sarà semplice ed essenziale: ora, notifiche, controllo della musica, sveglie, meteo, calendario e monitoraggio dei passi saranno le principali funzioni accessibili tramite l’uso di pulsanti fisici, in un ritorno alle origini che esclude l’uso di touchscreen complessi. Pebble non sarà solo un dispositivo utile, ma anche personalizzabile grazie alla possibilità di cambiare quadranti e aggiungere funzionalità tramite hacking, un aspetto che ha sempre contraddistinto il marchio. 

Nonostante il ritorno del marchio e l’evidente entusiasmo di Migicovsky, le difficoltà non mancheranno, in particolare con i dispositivi Apple. I nuovi Pebble, infatti, saranno meno compatibili con iPhone rispetto ai modelli precedenti, a causa delle politiche restrittive di Apple nei confronti di dispositivi di terze parti. La possibilità di rispondere alle notifiche tramite dettatura vocale, ad esempio, sarà limitata agli utenti Android, ma le funzioni basilari, come la visualizzazione delle notifiche e il controllo della musica, saranno comunque disponibili su iOS. Un altro aspetto importante di questa nuova era per Pebble è la decisione di Google di rendere il sistema operativo PebbleOS open source.

Questa mossa consente a chiunque di sviluppare nuove versioni del software, aggiornare i dispositivi esistenti o addirittura creare nuovi hardware compatibili. Il codice, rilasciato su GitHub, è stato reso disponibile per i programmatori e gli sviluppatori, che potranno sfruttarlo per migliorare le funzionalità del sistema operativo e mantenerlo vivo, magari con nuove idee e innovazioni. 

 

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