Il raggio di luce di Star Trek esiste, ma cattura solo gli insetti

La prima versione del 2015 è stata ulteriormente migliorata: ora il raggio traente è persino in grado di catturare degli insetti. Ma in futuro sarà ulteriormente potenziato per essere utilizzato in ambito medico e farmaceutico.

Il raggio di luce di Star Trek esiste, ma cattura solo gli insetti

Solo qualche anno fa poteva sembrare fantascienza: oggi, il raggio traente di Star Trek è invece realtà. Ma c’è un però: non dobbiamo immaginarlo in tutto e per tutto uguale a quello in uso dal capitano Kirk e dal vulcaniano Spock. Creato traendo spunto dal telefilm, ad oggi il raggio non riesce ancora a disporre delle stesse potenzialità.

Se l’USS Enterprise si avvaleva di un raggio traente al fine di attrarre o respingere oggetti, oggi la moderna tecnologia è riuscita a metterlo in pratica, ma la sua potenza è decisamente inferiore a quella in uso nella celebre serie televisiva.

Il raggio traente, evoluzione della prima versione presentata nel 2015 che era in grado di attirare oggetti non più grandi di un millimetro, è stato oggi ulteriormente potenziato. Grazie a questo upgrade, il raggio può catturare insetti, ed è anche in grado di far levitare piccoli oggetti. Il più grande che è stato in grado di attrarre è una pallina di polistirolo del diametro di due centimetri.

A raggiungere questo obiettivo ci ha pensato un’équipe dell’università britannica di Bristol, guidata da Asier Marzo. Il frutto delle loro ricerche è stato pubblicato sulla rivista Physical Review Letters.

Il segreto di questa tecnologia è rintracciabile nell’uso dei vortici di ultrasuoni. La loro lunghezza d’onda è simile a quella che solo i pipistrelli sono in grado di udire. A questo punto, bisogna tenere a mente quella che è la struttura dei classici cicloni.

Riprendendo quella che è la loro forma, attorno all’occhio del ciclone a ruotare sono le onde sonore, al cui interno vengono intrappolati gli oggetti. Inoltre, cambiando la velocità dei vortici, sarebbe possibile attirare degli oggetti sempre più grandi. Il che vuol dire che, un giorno, il raggio potrebbe essere in grado di attrarre anche un uomo. Si arriverebbe così a quella che in gergo prende il nome di levitazione umana.

Ma a cosa potrebbe servire questa forma di “intrappolamento acustico”? Gli utilizzi sarebbero molteplici, applicabili a quasi tutti i tipi di oggetti solidi e liquidi. Per gli scienziati si aprirebbero nuove prospettive in ambito medico e farmaceutico. Ad esempio, si potrebbero manipolare farmaci e bisturi direttamente nel corpo umano. Oppure, si potrebbero muovere degli oggetti senza doverli toccare e quindi contaminare.

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