Ultimamente, in giro per il mondo si stanno tenendo diverse fiere tecnologicamente molto interessanti. Alcune, purtroppo passate molto in sordina, si sono svolte proprio nel Bel Paese. Del Maker Faire 2015 tenutosi a Roma il mese scorso abbiamo già parlato, ed ora è il caso di soffermarsi sul WTT (Wearable Tech Torino) organizzato dal J.E.To.P (Junior Enterprise Torino Politecnico) e tenutosi appunto nel capoluogo sabaudo tra il 20 ed il 21 Novembre.
Girando per i vari stand, presidiati soprattutto e per fortuna da giovani start-up, si sono intravviste molte tecnologie, ovviamente legate al mondo dell’indossabile, alcune delle quali davvero innovative. E’ il caso del braccialetto “GET”, prodotto dall’omonimo team, che prevede una modalità innovativa di interazione col proprio smartphone. Get, infatti, NON ha un display né un altoparlante e, quindi, comunica le informazioni dello smartphone tramite le gesture e la “conduzione ossea”: in pratica, quando riceveremo una chiamata, verremo avvertiti tramite una vibrazione.
A quel punto basterà scuotere il polso e portarsi un dito all’orecchio per poter rispondere al telefono. Poggiandosi il palmo della mano al padiglione auricolare, poi, sarà come avere delle cuffie in grado di farci restare aggiornati su una cronaca sportiva mentre, magari, siamo in un luogo pubblico. Se, infine, poggeremo il braccialetto su una superficie solida, potremo ottenere l’amplificazione e l’effetto vivavoce. Vi piace? Potrete portarvelo a casa, al prezzo di 149 euro, finanziando il relativo progetto sul crowdfunding di Eppela.
Molto interessante è anche “Hiris”, un wearable esagonale da polso che può essere controllato anche senza l’uso della mani, grazie alle sue funzioni “AirTouch”, e che può espandere le sue funzioni grazie agli add-on prelevabili dall’Hiris Store. In questo modo, sfruttando diverse gesture 3D, sarà possibile controllare il proprio smartphone, un drone in volo, la propria tv e tutte le tecnologie smart che ci circondano. Come avere una bacchetta magica. Il fitness? Hiris si occupa anche di questo settore grazie al monitoraggio della temperatura, del battito cardiaco e delle proprie performance sportive.
Il tema della sicurezza, ovviamente, non poteva riscuotere minore attenzione del benessere fisico. Con SHECALL, ad esempio, le donne potranno essere maggiormente tutelate in caso di aggressione, furto, rapina, o violenza in generale. Il device in questione, abbinato ad un’app per smartphone, consente di rilevare – grazie ai suoi sensori ed a un algoritmo proprietario – il contesto problematico in cui una donna possa essere venuta a trovarsi e, a seconda della situazione in questione, attiva una “contromisura”.
Non meno interessante, poi, si è rivelato essere le creazioni della DramLux, specializzata nella tessitura di fibre logiche. Con l’applicazione delle fibre in questione, infatti, diversi oggetti d’arredamento sono stati resi smart e, quindi, in grado di cambiare colore, texture e impatto a secon da dei comandi impartiti. Il passo all’abbigliamento personalizzabile sarà di sicuro molto breve e potrebbe consentirci di cambiar abito con un tocco del tessuto in questione! Sognare è lecito.
Concludiamo con un interessante progetto legato alla realtà virtuale. La ImmotionAR ha realizzato e mostrato la sua ultima creazione, la ImmotionRoom, un ambiente che – grazie alle tecnologie di sensor tracking e computer vision – permette di proiettare il proprio avatar nell’ambiente simulato e di muoverlo attraverso le gesture di gambe e braccia. Il progetto è crossplatform (funziona con Oculus, Gear VR e Google Cardboar), senza fili (nel caso di Gear VR e Carboard), multiplayer (si può interagire con i propri amici), ed estremamente immersivo. Le sue applicazioni nel fitness gaming e nei giochi multiplayer sono facilmente intuibili e molto, molto attese!