Demandare ad un robot il ruolo di selezionatore del personale non è una soluzione poi così remota, anzi. Ne sa qualcosa Ikea, società che ha affidato questo compito ad un automa. Sì, avete capito bene: ai colloqui di lavoro, presso gli uffici della società svedese, non ci si troverà più di fronte al responsabile del personale, ma bisognerà vedersela con Vera, un software capace di intervistare fino a 1.500 canditati al giorno.
Creata da una start-up russa, Vera è stata immediatamente assoldata dal colosso svedese dei mobili e dei complementi d’arredo. Il padre del progetto, Alexei Kostarev, ha comunque fatto presente che il robot è già attualmente utilizzato da 200 società russe. Tutto ciò significa una cosa: ad oggi Vera porta a termine circa 50.000 interviste al giorno.
Il suo funzionamento è simile ad Uber, “ma anziché una vettura, Vera chiama gruppi di persone che si sono candidate per una determinata posizione lavorativa”. Ma non c’è solo questo: l’automa è anche uno dei primi esempi di utilizzo dell’intelligenza artificiale destinato alla selezione del personale su larga scala. L’automa è infatti in grado di selezionare i migliori curricula, chiamare il candidato, e sostenere con lui un’intervista di circa 8 minuti. Dopo questa prima scrematura, il successivo step di recruiting passa invece ad un selezionatore in carne ed ossa.
Grazie a Vera, Ikea si pone l’obiettivo di rivoluzionare le tradizionali modalità di selezione del personale. Da vera pioniera in materia, la multinazionale svedese conta di abbattere sensibilmente i tempi di ricerca, soprattutto per quanto attiene le fasi iniziali del personnel selection. “Ogni anno riceviamo migliaia di curricula da persone disposte a lavorare in Ikea Russia”, ha dichiarato la portavoce di Ikea. “La selezione iniziale è un lavoro molto esteso che richiede risorse di tempo significative dai nostri specialisti delle risorse umane. Questo è stato ciò che ha spinto l’azienda a provare il nuovo approccio e utilizzare il Robot Vera”, ha aggiunto la responsabile delle pubbliche relazioni.
Ma non c’è solo Ikea ad avvalersi di un robot in fase di selezione del personale: secondo quanto riportato in un articolo apparso recentemente sul Guardian, negli Stati Uniti il 72% dei curricula viene analizzato da un software anziché da un recruiter in carne ed ossa.