IFA 2018: ecco i gadget tecnologici più curiosi presentati a Berlino

Ad IFA 2018, non sono mancati i gadget per geek, contraddistinti o da usi e forme innovative per device tradizionali, o da prodotti decisamente innovativi in toto: ecco una rassegna dei prodotti più singolari suscettibili di rivoluzionare il nostro quotidiano.

IFA 2018: ecco i gadget tecnologici più curiosi presentati a Berlino

Se c’è una cosa che, in una fiera dell’elettronica iper partecipata, non manca, ebbene quello è senz’altro costituito dai gadget che, per loro stessa natura, sono fatti per suscitare stupore, ammirazione, e voglia di acquisto. Un discorso, questo, che sembra ritagliato su misura degli esemplari proposti in questa piccola rassegna sul best of geek di IFA 2018

Spesso, di fronte alle magnificenze di un computer, ci si chiede se faccia anche il caffè. Ebbene, il Mekspresso portato da Zotac a IFA lo fa: realizzato dal modder Ali Abbas, propone – nel case sottile di un MEK svuotato – l’hardware di un computer tascabile Zotac Mini Pi335, idoneo per la produttività da ufficio e, sotto, con qualche connessione aggiuntiva, una macchina per il caffè compatibile con cialde sia Nespresso che generiche. Esposto in fiera, è diventato il sogno di qualsiasi colletto bianco

Si parla spesso di andare a letto con un robot. Nell’evento ShowStoppers, ad IFA 2018, ciò si è concretizzato col più inoffensivo Somnox, un cuscino smart a forma di fagiolone, imbottito e rivestito di tessuto, che simula il respiro di una persona espandendosi e contraendosi tramite un motorino elettrico: per agevolare un confortante riposo, può ricorrere anche a suoni a bassa frequenza, luci soffuse, e guidare nella meditazione. Costo? Ben 549 euro!

Con la parcellizzazione della famiglia moderna, largo alle utilitarie, ma anche alla mobilità individuale. Segway, colosso americano noto per i suoi hoverboard, ne ha presentato una curiosa evoluzione, ad IFA 2018, rappresentata dai Drift W1 Skates, un paio di pattini a rotelle (in realtà una ruota per piede) elettrici, controllabili inclinando il peso del corpo per spostarsi, o accelerare/decelerare. Per equilibristi. 

Non tutti gli scheletri finiscono in una puntata di Bones. Qualcuno arriva anche ad IFA 2018, come quello hi-tech di Lg Electronics, un esoscheletro concepito – secondo il CEO I.P. Park – sia per ridare la deambulazione a chi ha qualche problema a muoversi, sia per conferire forza extra e prevenire gli infortuni dei lavoratori. 

Relativi ancora una volta alla persona, ma meno “horror”, risultano essere i prossimi due prodotti. Il primo è l’HiMirror Mini, uno specchio smart che, ripreso il viso di una persona, segnala i punti critici, come trattarli, con quali prodotti mirati, prendendo anche nota dei progressi. Il secondo, invece, è un wearable, rappresentato dagli occhiali smart Musiclens il cui scopo è erogare la musica dello smartphone (via Bluetooth) tramite gli auricolari posti all’altezza delle orecchie.

Nel novero dei gadget più singolari visti ad IFA 2018 rientrano, poi, anche gli speaker smart, almeno quelli di Huawei, Harman Kardon, Bang & Olufsen, e di Pure che, per qualche motivo, hanno destato l’interesse di media e curiosi.

Il primo, noto come Huawei Ai Cube (in Italia dal 2019 ad un prezzo non pervenuto) fonda il suo motivo di interesse nell’essere il primo altoparlante intelligente del brand, e nella sua forma che, a dispetto del nome, è cilindrica: una scelta non casuale, questa, perché con i suoi 400 ml di cassa di risonanza ed un diametro in alluminio, permette ai 2 speaker ed al woofer di erogare un suono immersivo di ottima qualità, migliorandolo – nei bassi virtuali e nella normalizzazione automatica del volume in uscita (Adaptive Gain Control) – grazie alla feature “Huawei Histen”. Ovviamente, essendo smart, tale dispositivo supporta i comandi vocali in tandem con l’assistente vocale Amazon Alexa e, in più, fa anche da router: in questo caso, eroga la connessione Wi-Fi ac dual band ma, grazie ad uno slot per SIM, offre anche il 4G cat.6 (sino a 300 Mbps potenziali in download).

Anche lo speaker della samsunghiana Harman Kardon ha fatto parlare di sé: il nuovo Citation 500, dopo i Beosound 1 e 2 della storica rivale Bang & Olufsen (1750 dollari), si presenta come uno dei modelli più costosi in assoluto (700 dollari), persino più del già non economico Google Home Max cui s’ispira: dalla forma “a tostapane”, avvolto da un tessuto di lana nera o grigia, è controllabile tramite i comandi a sfioramento posizionati nel tettuccio LCD a colori, tramite app per smartphone, o comandi vocali impartiti a Google Assistant e, in questo modo, oltre a controllare la domotica di casa (luci, riscaldamento, etc), permette di richiedere l’erogazione di flussi audio a 24 bit / 96 Khz tramite i suoi speaker stereo da 200 W. 

Pronti a sfidare HK, arriva l’immancabile speaker di Bang & Olufsen che, rappresentato dal Beosound Edge, si propone come il più bizzarro della categoria: ha una forma a ruota non casuale, dacché voltandolo a destra o a sinistra si regola il volume alla maniera delle manopole. Può essere poggiato alla superficie sulla quale eroga il suono, che sia il pavimento o il muro. Il prezzo? Da brivido: circa 3.500 euro, entro fine anno.

Pure, invece, ha portato ad IFA 208 il Discovr, uno speaker rispettoso della privacy. Lo si può comandare con i comandi vocali, chiedendo ad Alexa le previsioni del tempo, le notizie, di fissare un appuntamento, o di riprodurre la musica da Spotify, magari erogandola in multi-room ad altri speaker Airplay 2 o Amazon. Tuttavia, qualora non si volesse averlo sempre in ascolto, con un semplice tocco lo si può privare del microfono e controllare tramite i quattro angoli sul tettuccio, a ognuno dei quali si può conferire una funzione particolare (riprodurre una playlist, controllare la domotica casalinga, etc): con un’autonomia di 15 ore (ricarica via USB Type-C), nelle colorazioni grafite ed argento, arriverà in commercio a Ottobre a 249.99 euro. 

Simile agli smart speaker, ma di tutt’altro genere, è il Modoo (da 200 euro): una piattaforma, gestibile da remoto via iPhone, nella quale è possibile inserire sino a 4 diverse cialde di aromi, per deodorare un ambiente di una fragranza decisamente personalizzata. Insomma, un mixer aromatico.

Ad un drone, infine, somiglia l’Ataraina che, in effetti, vola: l’unica differenza è che si tratta d’un purificatore d’aria, che ne se va a zonzo per casa a catturare pollini e polveri. Inquietante. 

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