I futuri display, più efficienti, faranno durare di più gli smartphone

Da una scoperta della Oxford University, il team della Bodle Technologies ha ricavato un vetro a cambiamento di fase che potrebbe consumare molta meno energia di quelli attuali. Risultato? Display di qualsiasi dimensione con una maggiore efficienza energetica

I futuri display, più efficienti, faranno durare di più gli smartphone

Il mercato degli smartphone è in fermento. Ogni giorno si parla di un device che, per un aspetto o per l’altro, è innovativo. Un modello ha la scocca curva in tutte le angolazioni, un altro – invece – ha quasi 6 GB di RAM. Un top di gamma punta sugli schermi 4 K ed uno, invece, su un’innovativa tecnologia fotografica. Stiamo dimenticando qualcosa? Sì! Per esempio le batterie che, tutte, senza troppe distinzioni, ci lasciano a piedi a fine giornata: i tempi dei Nokia 3310 che duravano una manciata di giorni prima di venir ricaricati sembrano ormai lontani.

La situazione, tuttavia, potrebbe presto cambiare grazie ad un’invenzione nata in seno all’Università di Oxford, molto brava nel far rendere commercialmente le sue scoperte, e realizzata dalla Bodle Technologies, azienda fondata dal dott. Peiman Hosseini il cui credito, presso la Royal Academi of Engineering, sembra ben consolidato.

Nello specifico la creazione di cui parliamo mira a migliorare l’efficienza energetica dello schermo, responsabile del 90% del battery drain dei moderni device mobili. Il risultato sarebbe ottenuto con l’utilizzo della medesima tecnologia che è alla base dei DVD riscrivibili: il display di Hosseini sarebbe realizzato con materiali il cui cambiamento di fase, da cristallino ad amorfo (e viceversa), sarebbe indotto da piccole cariche elettriche. Il consumo di energia, in questo frangente, si avrebbe solo per indurre il cambiamento dei pixel, non per mantenerne lo stato alterato e questo dovrebbe richiedere meno energia negli schermi del domani.

In sintesi si tratta di una logica molto simile a quella già vista negli schermi degli e-reader attualmente in circolazione: in questo caso, però, avremmo immagini più definite e reattive, in grado di ben figurare anche sugli schermi LED/OLED dei device moderni.

Attualmente siamo ancora allo stato prototipale (ci vorrà un anno perché il progetto si concretizzi) ma già diverse aziende produttrici di smartphone si sono interessati a questa creazione che, tuttavia, potrebbe essere impiegata anche su superfici di grandi dimensioni.

Non è impossibile pensare, ad esempio, a come migliorerebbe l’efficienza energetica delle nostre case se si potessero avere delle finestre il cui vetro venisse realizzato secondo la tecnica sin qui esposta: le finestre “a cambiamento di fase” potrebbero filtrare i raggi infrarossi mantenendo fresca la temperatura della casa il cui impianto di condizionamento, quindi, non avrebbe bisogno di essere azionato o di lavorare a pieno regime in estate.

Continua a leggere su Fidelity News