Grane per OpenAI da antitrust e problemi di prestazioni per ChatGPT

Inizio di settimana esplosivo per il mondo dell'AI: ChatGPT mostra un calo prestazionale, confermato da OpenAI. L'indagine FTC su Microsoft-OpenAI solleva preoccupazioni antitrust.

Grane per OpenAI da antitrust e problemi di prestazioni per ChatGPT

Recenti segnalazioni degli utenti hanno messo in luce un calo nelle prestazioni di ChatGPT, il celebre chatbot basato sull’intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI. L’azienda ha riconosciuto ufficialmente il problema, ammettendo che il modello potrebbe essere diventato “più pigro” a causa di un’involontaria mancanza di aggiornamenti dal 11 novembre. Questo stallo imprevisto ha sollevato dubbi sulla prevedibilità del comportamento del modello, creando preoccupazioni legittime tra gli utenti sulla sua affidabilità.

In risposta a questo problema, OpenAI ha assicurato agli utenti che sta attivamente lavorando per risolvere la situazione. Nel frattempo, alcune soluzioni temporanee sono state suggerite per mitigare il calo di prestazioni, come l’utilizzo di frasi specifiche che possono stimolare risposte più accurate. Questa fase di transizione solleva interrogativi fondamentali sull’evoluzione continua dei modelli di intelligenza artificiale e sulla necessità di garantire aggiornamenti regolari per mantenere l’efficacia di tali sistemi.

Parallelamente al calo di prestazioni di ChatGPT, l’industria dell’IA affronta una sfida significativa con l’indagine della Federal Trade Commission (FTC) degli Stati Uniti sulla partnership tra Microsoft e OpenAI. Questa indagine, ancora in fase preliminare, segue un’analoga inchiesta da parte dell’Autorità per la Concorrenza e i Mercati del Regno Unito (CMA). 

Le agenzie di regolamentazione stanno esaminando se la collaborazione tra Microsoft e OpenAI possa violare le leggi antitrust statunitensi. Le preoccupazioni riguardano il potenziale comportamento monopolistico e l’effetto sulla concorrenza nel settore dell’IA. Entrambe le agenzie condividono apprensioni sull’impatto di questa partnership sull’innovazione e sulla possibilità di creare un ambiente che scoraggi la concorrenza. 

In risposta a queste indagini, Microsoft ha sottolineato che la collaborazione con OpenAI ha effettivamente promosso la concorrenza nel campo dell’IA, mantenendo l’indipendenza delle due aziende. La presenza di Sam Altman come CEO di OpenAI e il ruolo di osservatore non votante di Microsoft nel consiglio di amministrazione non profit che controlla OpenAI evidenziano l’impegno delle due aziende nel mantenere una relazione equilibrata e trasparente.

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