Google continua a innovare l’esperienza digitale degli utenti, portando nuove funzionalità intelligenti e pratiche direttamente su dispositivi mobili e desktop. Dai progressi nell’intelligenza artificiale per la gestione delle informazioni alle migliorie nelle app di traduzione, ogni aggiornamento punta a rendere la tecnologia più accessibile, personalizzata e integrata nella vita quotidiana. In questo contesto, le ultime novità presentate da Google rappresentano un passo avanti significativo nel migliorare l’efficienza e la comodità di lavoro, studio e comunicazione.
NotebookLM sbarca su Android e iOS: l’IA per prendere appunti diventa mobile
Google ha ufficialmente rilasciato l’app NotebookLM per Android e iOS, portando il suo assistente intelligente anche su smartphone e tablet. Pensata per aiutare gli utenti a comprendere e gestire argomenti complessi, l’app permette ora di ascoltare panoramiche audio anche offline, interagire in tempo reale con le fonti e salvare contenuti da altre app direttamente in NotebookLM.
Il Product Manager di Google Labs, Biao Wang, ha spiegato che la versione mobile era una delle funzioni più richieste, soprattutto per chi desidera sfruttare i riassunti in movimento o porre domande rapide durante lo studio o il lavoro. L’app, compatibile con dispositivi Android 10+ e iOS 17+, supporta la condivisione diretta di pagine web, video e PDF, e in futuro accoglierà anche nuovi formati, offrendo così un’esperienza sempre più fluida, personalizzata e centrata sull’utente.
Google arricchisce Gemini: arriva la ricerca nelle chat, finalmente
Dopo una lunga attesa e molte richieste da parte degli utenti, Google ha introdotto una delle funzionalità più desiderate all’interno del suo ecosistema Gemini: la possibilità di cercare all’interno delle conversazioni. Si tratta di un passo importante nell’evoluzione dell’interfaccia e dell’esperienza d’uso, che conferma quanto la piattaforma sia sempre più centrale nella strategia dell’azienda di Mountain View. La nuova funzione, per il momento disponibile solo nella versione web desktop, permette di esplorare rapidamente l’intero storico delle proprie interazioni con l’intelligenza artificiale, evitando perdite di tempo e facilitando il recupero di informazioni già discusse.
L’accesso avviene tramite l’icona della lente d’ingrandimento situata nell’angolo superiore destro del pannello laterale, che conduce alla sezione Search History all’indirizzo gemini.google.com/search-history. Qui si può inserire una parola chiave per individuare rapidamente la chat desiderata, supportati anche da un elenco di conversazioni recenti, visualizzate con data e ordine di priorità. La funzionalità, pensata in modo semplice ma efficace, mostra i risultati con il titolo della conversazione e una riga contestuale utile a identificare la parte più rilevante del contenuto. Sulla versione web mobile è stato inoltre integrato un campo di ricerca a larghezza piena, rendendo più agevole la consultazione anche da smartphone. In attesa del rilascio su Android e iOS, questa novità rappresenta un’evoluzione attesa e coerente con l’uso crescente dei chatbot, sempre più integrati nelle attività quotidiane. D’altronde, l’intelligenza artificiale è efficace quando si dimostra anche pratica: ed è proprio questa la direzione che Google sembra voler rafforzare con Gemini.
Google Discover su desktop: un primo sguardo alla rivoluzione del web personalizzato
Google Discover, la funzione che ha ridefinito la ricerca mobile con contenuti su misura, sta per conquistare i desktop, e il Google I/O 2025, iniziato il 20 maggio, promette di svelarne i dettagli. Secondo Android Authority e l’utente X Damien Andell, la nuova interfaccia è già in fase di test in Australia e Nuova Zelanda, accessibile tramite la versione neozelandese di Google (google.com/?gl=nz). Su desktop, Discover si presenta con un layout elegante e funzionale: le immagini, meno predominanti rispetto alla versione mobile, sono affiancate da titoli e dalla prima frase degli articoli, sfruttando lo spazio dello schermo per un’esperienza più leggibile e informativa, ideale per lavoro o studio.
La sezione “At a glance”, visibile a finestra massimizzata, offre schede personalizzabili per finanza, sport e meteo, con un menu a tre puntini per regolare le preferenze. Questo design privilegia la chiarezza rispetto all’impatto visivo, ma potrebbe influenzare l’engagement rispetto al mobile. La possibilità di disattivare Discover tramite le impostazioni garantisce flessibilità agli utenti. Per editori e creatori, l’arrivo di Discover su desktop rappresenta un’opportunità per aumentare il traffico web, grazie all’AI che suggerisce contenuti basati sugli interessi degli utenti. Sebbene il rollout globale sia imminente, con dettagli attesi al keynote del Google I/O, la funzione si candida a unificare l’esperienza tra mobile e PC, portando la personalizzazione a un nuovo livello. Provare per credere: un accesso anticipato è già possibile per alcuni account, e il futuro del web sembra più vicino che mai.
Google Traduttore diventa l’app di traduzione predefinita su iOS: un passo avanti per gli utenti Apple
Google Traduttore su iOS e iPadOS ha appena ricevuto un aggiornamento che introduce una funzione molto attesa: la possibilità di impostarlo come app di traduzione predefinita. Questa novità è resa possibile grazie all’introduzione, con iOS 18.4 e iPadOS 18.4, di un nuovo menù che consente di scegliere le applicazioni predefinite per diverse funzioni, ampliando così la personalizzazione del sistema operativo Apple. Per abilitare Google Traduttore come app predefinita, è sufficiente accedere alle impostazioni, selezionare la sezione dedicata alle app e infine scegliere Google Traduttore come applicazione di riferimento per le traduzioni. Questa opzione rappresenta un vantaggio significativo per tutti gli utenti che preferiscono l’affidabilità e le funzionalità del traduttore di Google rispetto all’app nativa di Apple.
Tuttavia, va notato che Siri continua a utilizzare l’app di traduzione Apple per le richieste vocali, segnalando che l’integrazione non è ancora completa al 100%. Nonostante questo piccolo limite, l’aggiornamento segna un importante passo in avanti per chi fa largo uso di traduzioni nel proprio lavoro o nella vita quotidiana, permettendo di uniformare l’esperienza d’uso e migliorare la comodità. Questa novità apre inoltre la strada a una maggiore apertura di iOS verso app di terze parti, confermando come Apple stia gradualmente concedendo più controllo agli utenti sulle proprie scelte applicative. Per chi usa spesso il traduttore di Google, questa possibilità migliora sensibilmente l’integrazione e la fluidità d’uso, rendendo più immediato e naturale il ricorso alla traduzione nelle varie situazioni quotidiane.