Google rivoluziona Android: nuovo design, Gemini più potente e AI ovunque

Dalle prime app con Material 3 Expressive al supporto multi-immagine e alla generazione automatica di codice con Gemini 2.5 Pro, Google ridefinisce la user experience tra estetica, produttività e intelligenza artificiale.

Google rivoluziona Android: nuovo design, Gemini più potente e AI ovunque

Google si prepara a un’ondata di novità che segneranno una svolta profonda nel suo ecosistema, tra un rinnovamento visivo senza precedenti con Material 3 Expressive e una serie di potenziamenti mirati all’intelligenza artificiale Gemini, che diventa sempre più versatile e integrata. Dal design emozionale delle app fino alla generazione automatica di codice con Gemini 2.5 Pro, passando per nuove funzionalità sperimentali come le conversazioni visive via Lens e l’integrazione con app esterne, l’azienda di Mountain View sta delineando il futuro di Android e dei suoi servizi in vista del prossimo Google I/O.

Material 3 Expressive: Google rinnova il design

Google si prepara a rivoluzionare il suo linguaggio visivo con Material 3 Expressive, la più grande revisione del sistema di design mai realizzata, attesa al prossimo Google I/O. Frutto di tre anni di sviluppo e analisi su oltre 18.000 utenti, la nuova filosofia punta a superare l’estetica minimalista, introducendo un’esperienza più emotiva e coinvolgente. Colore, forma, dimensione, movimento e contenimento sono i cinque elementi chiave che renderanno le app più intuitive e personalizzate, con pulsanti evidenziati e aree d’interazione ridisegnate per migliorare velocità d’uso e identità del brand. I primi prototipi mostrano interfacce rivisitate per diverse app Google, segnando una chiara direzione verso un design più moderno e riconoscibile. 

Google Keep si aprirà al Material 3 Expressive secondo le prime immagini

Con l’aggiornamento alla versione 5.25.182.01.90, Google Keep inizia a mostrare i primi segnali del passaggio all’interfaccia Material 3 Expressive, il nuovo linguaggio di design che Google sta sviluppando parallelamente ad Android 16. Un teardown dell’APK, condotto da Android Authority, ha infatti svelato un confronto tra l’attuale layout dell’app per prendere appunti e una prima implementazione delle nuove linee grafiche, che si concentrano soprattutto sulla barra di ricerca. In questa versione sperimentale, la barra è ora separata sia dal menù hamburger che dall’icona delle impostazioni, mostrando anche una nuova icona per i filtri rapidi e un testo modificato che invita a “Cercare in Keep”. Sebbene al momento le modifiche siano limitate a questa sezione dell’interfaccia, è evidente che Google stia lavorando per adeguare anche le sue app alle evoluzioni estetiche e funzionali del sistema operativo. Nonostante il Material 3 Expressive non sia ancora stato ufficializzato, è prevedibile che nelle prossime versioni verranno introdotti ulteriori elementi coerenti con questo nuovo stile visivo, destinato a ridisegnare l’esperienza d’uso su Android nei mesi a venire.

Gemini si aggiorna: ora supporta il caricamento di immagini multiple

Oltre al restyling grafico, Google potenzia anche la sua AI: Gemini introduce il supporto al caricamento di più immagini in un singolo prompt, permettendo di elaborare contenuti visivi complessi e generare risposte più precise. La funzione, già avviata in fase di roll-out per alcuni utenti della versione Gemini Advanced, consente ad esempio di creare mashup creativi oppure di migliorare l’identificazione di oggetti grazie a più prospettive fotografiche. Non è ancora chiaro se la novità sarà disponibile anche per la versione gratuita, ma il rilascio proseguirà nei prossimi giorni, ampliando ulteriormente le capacità dell’intelligenza artificiale di Google.

Gemini Live si apre al futuro: in arrivo l’integrazione con app esterne

Nella versione Beta più recente dell’app Google (16.17.38.sa.arm64), sono emerse tracce che indicano l’imminente arrivo del supporto alle app anche per Gemini Live, la modalità assistente vocale del celebre agente AI di Mountain View. Questo passo segue quanto già avvenuto nella versione standard di Gemini, dove le precedenti estensioni sono state ufficialmente rinominateapp”. Sebbene non siano stati comunicati tempi precisi per il rilascio, è evidente che Google procederà con cautela, selezionando inizialmente un numero ristretto di partner per garantire un’esperienza d’uso controllata e di alta qualità. Questa novità si inserisce in un periodo particolarmente ricco di annunci legati all’ecosistema AI di Google, che punta a consolidare la propria leadership in un settore sempre più competitivo.

Conversazioni visive e AI in tempo reale: Google rivoluziona Lens

Google sta lavorando a una funzione sperimentale chiamata “Live for AI Mode”, destinata a portare l’interazione con l’intelligenza artificiale a un nuovo livello di immediatezza. Scoperta all’interno della versione beta 16.17 dell’app Google, questa modalità permette agli utenti di avviare conversazioni vocali e visive in tempo reale con l’AI direttamente tramite Google Lens, sfruttando fotocamera e persino screencast del display. Sarà possibile mostrare oggetti, condividere lo schermo e ricevere risposte contestuali, con trascrizioni interattive e link di approfondimento. Il sistema consente di terminare o silenziare la sessione in ogni momento, ma non supporta domande concatenate nella stessa interazione. Al momento la funzione è ancora in fase di sviluppo, con un’etichetta “sperimentale” che lascia intuire la necessità di ulteriori affinamenti.

Google limita il menu Salute batteria ai Pixel più recenti: esclusi i modelli precedenti

Dopo mesi di indiscrezioni, Google ha iniziato a introdurre il tanto atteso menuSalute batteria” nei dispositivi Pixel, ma con una mossa che ha lasciato perplessi molti utenti: la funzione sarà disponibile solo per i modelli più recenti, tra cui Pixel 9, 9 Pro, 9 Pro XL, 9 Pro Fold, 9a e 8a, mentre resteranno esclusi i Pixel 8, 8 Pro e tutte le generazioni precedenti. Introdotta nella Beta 3 di Android 16, questa nuova sezione permette di monitorare lo stato della batteria, utile per individuare rapidamente eventuali anomalie nell’autonomia. Tuttavia, secondo quanto riportato nel Google Issue Tracker, la scelta di non estendere la funzione agli smartphone più datati è intenzionale e motivata da presunte “limitazioni del prodotto”, anche se i dettagli tecnici restano poco chiari. Chi possiede un Pixel più vecchio dovrà quindi fare affidamento su soluzioni di terze parti, una situazione che pone interrogativi sulla coerenza del supporto software all’interno dell’ecosistema Google.

Gemini 2.5 Pro rivoluziona la programmazione: l’AI di Google ora sviluppa interfacce e codice con un solo comando

Con l’anteprima del nuovo Gemini 2.5 Pro Preview, Google segna un’importante evoluzione nel rapporto tra intelligenza artificiale e sviluppo software, offrendo agli sviluppatori un modello capace di progettare web app interattive con risultati senza precedenti. Rispetto alla versione precedente, il salto prestazionale è evidente: nella WebDev Arena Leaderboard, Gemini 2.5 Pro ha guadagnato 147 punti Elo, confermandosi uno strumento d’élite nella generazione di interfacce utente moderne e funzionali. Ma il vero punto di forza è la sua capacità di integrare design e codice in un flusso unico, semplificando la creazione di progetti complessi anche per chi lavora in autonomia. Grazie al supporto multimodale potenziato, il modello interpreta video, script e prompt complessi con una precisione che sfiora l’85%, offrendo un nuovo standard di produttività per chi sviluppa nel cloud o localmente tramite Google AI Studio, Vertex AI o l’app Gemini.

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