Google pronto a versare 2 miliardi di dollari per acquisire Fitbit

Fitbit, per molti la chiave che apre la porta al benessere, sta per essere acquisita da Google interessato da tempo alle tecnologie indossabili. Park nel 2015 era già nella classifica dei migliori imprenditori.

Google pronto a versare 2 miliardi di dollari per acquisire Fitbit

Da giorni il progetto era nell’aria: finalmente ieri Google ha deciso di ufficializzare l’acquisizione di Fitbit per 2,1 miliardi di dollari. Fitbit, la società americana con sede a San Francisco, in California, è leader nelle nuove tecnologie indossabili.

Ideata da Eric Friedman e James Park, Fitbit vanta 12 anni di vita. Nel 2015, Park è entrato “nella classifica Forbes degli imprenditori più ricchi d’America al di sotto dei 40 anni“, si legge in forbes.it. A quel tempo aveva un patrimonio di 660 milioni di dollari, valore che grazie a Google è destinato a salire ulteriormente.

Da idea nasce idea

Affascinato dalla casa giapponese Nintendo che avea saputo mettere insieme sensori e software nella Wii, stimolato anche da un sentirsi fisicamente fuori forma, James Park, nei primi anni del 2000, cominciò a pensare a un dispositivo che aiutasse a raggiungere il benessere fisico: un qualcosa che non fosse troppo costoso, che stesse tra l’economico contapassi e un orologio sportivo di qualità.

Park e Friedman a quel tempo non avevano grosse disponibilità di denaro per avviare il loro progetto, e vennero infatti aiutati da parenti e amici con 400 mila dollari, raccolti per partire. I due sapevano dove volevano arrivare, ma non avendo molta esperienza nel campo dell’hardware e della produzione: perciò riscontrarono più di qualche difficoltà nel percorso se Park in una intervista affermò: “Probabilmente ci sono state almeno sette occasioni in cui la compagnia è andata vicina alla morte”. 

Il respiro decisivo arrivò ad aprile del 2015, quando vendettero a CNET ‘Windup Labs‘, il servizio di condivisione di foto digitali. Il ricavato divenne la risorsa necessaria per lanciare Fitbit, quotata in Borsa a Wal Street a giugno di quell’anno. Ora che Google ha puntato gli occhi su Fitbit, Park e Friedman possono davvero dire che i brutti tempi, grazie anche alla convinzione che quanto stavano creando fosse utile, sono passati. 

Continua a leggere su Fidelity News