Google ottiene una sospensione: niente ulteriori modifiche al Play Store fino a nuovo ordine

Il giudice James Donato ha stabilito che Google non dovrà apportare modifiche al Play Store entro novembre 2024, sospendendo temporaneamente le sanzioni richieste da Epic Games nel lungo sccontro legale.

Google ottiene una sospensione: niente ulteriori modifiche al Play Store fino a nuovo ordine

Il 18 ottobre 2024, una decisione importante è stata presa nell’ambito della lunga controversia legale tra Google e Epic Games, in merito alle pratiche monopolistiche del colosso tecnologico per quanto riguarda il Google Play Store. Il giudice James Donato, responsabile del caso, ha stabilito che Google non dovrà apportare ulteriori modifiche al suo store digitale entro il 1° novembre 2024, come originariamente previsto, offrendo così all’azienda una sospensione temporanea delle sanzioni richieste da Epic. 

Il conflitto legale tra Google e Epic Games risale al 2020, quando Epic ha accusato Google di mantenere una posizione di monopolio, soprattutto attraverso il Google Play Store. L’accusa si è concentrata sull’impossibilità, per gli sviluppatori, di distribuire app in modo indipendente su dispositivi Android senza passare dal Play Store, dove Google impone commissioni elevate sulle transazioni e sugli acquisti in-app. Il caso ha attirato molta attenzione dopo che Epic ha tentato di distribuire il suo popolare gioco Fortnite direttamente agli utenti Android, bypassando le commissioni del Play Store. Google ha reagito rimuovendo Fortnite dal suo store, scatenando una battaglia legale che ha avuto ripercussioni sull’industria tecnologica e sul modo in cui vengono gestiti i marketplace di app. 

Nel corso della controversia, il giudice Donato aveva inizialmente imposto a Google di apportare modifiche significative alla struttura del Play Store, in modo da consentire ai concorrenti di operare in maniera equa e garantire una maggiore concorrenza. Una di queste misure includeva la possibilità per i produttori di smartphone e operatori di preinstallare app store alternativi, permettendo agli utenti di scegliere tra Google Play e altri store digitali. 

La scadenza per implementare questi cambiamenti era stata fissata per il 1° novembre 2024. Tuttavia, con la decisione del 18 ottobre, il giudice ha sospeso temporaneamente l’obbligo di tali modifiche, concedendo a Google una pausa amministrativa. Ciò significa che, per il momento, l’azienda non dovrà apportare le modifiche richieste fino a quando non sarà concluso il processo di appello. Google ha accolto con favore la decisione del giudice, sottolineando come la sospensione temporanea permetta di continuare a offrire un’esperienza sicura e protetta agli utenti del Play Store. In una dichiarazione ufficiale, l’azienda ha ribadito il proprio impegno a difendere la sua piattaforma, che ha garantito benefici a milioni di utenti Android e a migliaia di sviluppatori. “Siamo soddisfatti della decisione della Corte distrettuale di sospendere temporaneamente le modifiche richieste da Epic. Questi provvedimenti minacciano la capacità di Google Play di offrire un’esperienza sicura e protetta, e siamo pronti a continuare a difendere la nostra causa per proteggere i nostri utenti e partner“, ha dichiarato un portavoce di Google. Epic Games, dal canto suo, ha espresso forte disappunto.

L’azienda ha accusato Google di manipolare il processo legale per mantenere il proprio controllo sul mercato Android, ostacolando l’ingresso di concorrenti. Epic sostiene che Google continui a proteggere i propri interessi utilizzando pretesti legati alla sicurezza, mantenendo elevati costi di accesso al Play Store. “La Corte ha chiarito che il ricorso di Google è infondato. Google continua a utilizzare minacce di sicurezza infondate per giustificare il proprio monopolio e le commissioni eccessive che impone. La sospensione è solo una misura temporanea“, ha affermato Epic in una nota ufficiale.

La sospensione delle modifiche non significa la fine del conflitto legale tra Google ed Epic Games. Nei prossimi mesi, le due società continueranno a confrontarsi in tribunale. Il processo di appello avviato da Google determinerà se l’azienda dovrà infine implementare i cambiamenti strutturali richiesti dal giudice o se potrà mantenere il suo attuale modello di business senza ulteriori interventi. Nel frattempo, Google dovrà rispettare altre misure imposte dal giudice, come il divieto di stipulare accordi esclusivi con operatori e produttori di smartphone per limitare la preinstallazione di app store rivali. Questi vincoli saranno in vigore fino al 2027, ma la battaglia legale è destinata a durare ancora a lungo, con potenziali conseguenze per l’intero ecosistema Android e il mercato globale delle app.

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