Qualche tempo fa si è parlato dell’eventualità che Google unificasse progressivamente i suoi due sistemi operativi attuali: Chrome OS per i ChromeBook ed Android per i tablet e gli smartphone. Tra le tante motivazioni addotte, si parlava della messa al vertice di Alphabet (la casa madre sotto il cui cappello ricade Google) di Sundar Pichai che, un paio di anni fa, era alla guida dello sviluppo dei due OS di Mountain View.
Google è tornata sulla questione e, tramite il Senior Vice President di ChromeCast, Chrome OS e Android, Hiroshi Lockheimer, ha spiegato che “Google continuerà a mettere insieme il meglio dei due OS, ma non c’è nessun piano per eliminare gradualmente Chrome OS”. Chrome Os, quindi, non verrà eliminato perché, si cita nel post di Lockheimer apparso sul blog ufficiale di Google, è un sistema operativo che ha successo: i Chrome Boon sono tra i device più venduti di Amazon, ne vengono attivati 30 mila ogni giorno nelle scuole USA e grandi aziende come Starbucks e Netflix li adottano nei loro uffici.
Quello che, quindi, potrebbe accadere è che, dei due sistemi operativi, ciascuno prenderà il meglio dall’altro.
Chrome OS continuerà a ricevere sempre più app grazie alla compatibilità con Android e grazie al supporto fornito agli sviluppatori di programmi, Android – dal canto suo – migliorerà il supporto al MultiWindow, già intravvisto in Marshmallow, e – magari – si doterà di un’interfaccia più “Desktop” qualora debba apparire su device diversi da uno smartphone o un tablet (come fa il suo fork, Remix OS).
A confermare lo stato di buona salute di Chrome OS, nel medesimo post del SVP dei sistemi operativi di Google, viene citato anche l’uscita, dopo una lunga “gestazione” del famigerato Asus Chromebit. Il device in questione è, concettualmente, qualcosa di più del ChromeCast di Google e trasforma il televisore di casa in un vero e proprio computer grazie alle sue componenti base.
Contenuto, al suo interno, in un formfactor degno di una pennetta usb, ma con uscita HDMI, troviamo – infatti – un processore Rockchip 3288 cloccato a 1,8 GHz che, in tandem con una scheda grafica quad core ARM Mali 760, utilizza una RAM da 2 GB per depositare dati, applicazioni e giochi su uno storage di 16 GB espandibili tramite una porta usb 2.0. Tra le connessioni troviamo il Wi-Fi ac che permette al sistema operativo, appunto Chrome OS, di funzionare al meglio offrendo l’accesso a servizi come Gmail e Google Documents per la produttività da ufficio. Anche il Bluetooth 4.0, utile per connettere una tastiera ed un mouse senza fili, è ben supportato.
Come dicevamo, Asus Chromebit, frutto di una partnership tra Google e Asus, è finalmente realtà e potrà essere acquistata, nelle colorazioni blu, grigio e arancione, tra qualche settimana, nei negozi (anche online) al prezzo consigliato di 85 dollari.