Qualche anno fa, era appena il 2013, Amazon annunciò di voler consegnare i suoi pacchi tramite dei droni aerei e, da allora, il progetto avveniristico di Jeff Bezos, nome in codice “Prime Air”, è andato avanti a suon di test sempre più promettenti.
Anche Google si è lanciato nel business delle consegne via drone aereo, forse in vista della trasformazione di Google Shopping in un vero e proprio sito di e-commerce, ed ha varato – nel corso del 2014 – un suo progetto, codename “Project Wing“, basato su droni lungamente testati per delle consegne campione in alcune fattorie della campagna australiana.
Nello specifico, si trattava di ottocotteri a decollo verticale i quali sono in grado di portare il loro carico agganciato sul dorso e, giunti a destinazione, stazionando in un punto fermo del cielo, di calare un cavo col prodotto da consegnare. Proprio davanti il domicilio dell’acquirente il quale avrà, presumibilmente, potuto tracciare la spedizione tramite una qualche apposita applicazione.
Ebbene, sempre restando nell’ambito del progetto “Wing” sembrerebbe che i tempi siano ormai maturi per il varo ufficiale. Nel corso di una convention tenutasi fuori Washington, David Vos – responsabile di Google “Wing” – ha dichiarato di attendersi l’avvio del business commerciale delle consegne Google via drone già nel corso del 2017.
Resterebbe, come unico ostacolo all’inizio delle attività in questione, la modifica dei regolamenti attuali inerenti la possibilità di volo per veicoli senza piloti umani ma fonti ben documentate riporterebbero che la FAA, l’ente americano che regolamenta l’aviazione civile, avrebbe dato parere positivo a Google a patto che i suoi droni non pensino più di 25 chili e non viaggino a più di 160 Km orari.
Chi si appresterà, dunque, a vincere la sfida delle consegne via drone, Amazon o Google. Oppure, tra i due litiganti, si inserirà un terzo incomodo (es. Starhip), magari seguendo la strada diversa dei droni terrestri?