Google condannata per monopolio: il tribunale USA ordina misure drastiche

Un tribunale statunitense ha dichiarato Google colpevole di monopolio nel mercato della ricerca online. La sentenza potrebbe portare a misure significative.

Google condannata per monopolio: il tribunale USA ordina misure drastiche

Un tribunale statunitense ha recentemente emesso una sentenza storica dichiarando che Google ha violato le leggi antitrust, stabilendo un monopolio illegale nel mercato della ricerca su Internet. Questa decisione, presa dal giudice Amit Mehta, rappresenta una pietra miliare nella battaglia contro le pratiche monopolistiche delle grandi aziende tecnologiche e potrebbe avere ripercussioni significative sul futuro del settore tech. 

Le accuse e la sentenza

Il caso, avviato dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, ha rivelato che Google ha abusato della sua posizione dominante stipulando accordi con produttori di smartphone e browser per rendere la sua ricerca il motore predefinito sui dispositivi. Secondo la sentenza, questi accordi hanno comportato pagamenti per un totale stimato di 26 miliardi di dollari da parte di Google. Tuttavia, il monopolio creato ha consentito all’azienda di aumentare i prezzi della pubblicità e di mantenere una qualità della ricerca che non ha incentivato miglioramenti significativi. Il giudice ha concluso che tali pratiche violano la legge, limitando ingiustamente la concorrenza e danneggiando i consumatori. 

Implicazioni della sentenza

La decisione ha avuto un impatto immediato sul mercato azionario: le azioni di Google sono scese del 4,5% il giorno stesso della sentenza. Tuttavia, questo è solo l’inizio delle conseguenze per l’azienda. La sentenza ha stabilito il grado di responsabilità di Google, ma non ha ancora definito le sanzioni concrete. I prossimi mesi saranno cruciali per determinare le misure punitive, che potrebbero includere una serie di opzioni significative. 

Possibili misure punitive

Tra le soluzioni contemplate, il Dipartimento di Giustizia ha suggerito l’adozione di misure drastiche come la separazione forzata di Google in entità distinte, con una società separata per il servizio di ricerca rispetto ad altri servizi come Android, Chrome e YouTube. Questa proposta ricorda la storica decisione del 1984 di scindere AT&T in diverse compagnie regionali, una mossa che ha contribuito a stimolare la concorrenza nel settore delle telecomunicazioni. Sebbene alcuni degli operatori originari siano stati successivamente riacquisiti, altri hanno dato vita a nuove entità come Verizon, dimostrando l’efficacia della scissione nel promuovere la competitività. Un’altra misura possibile è il divieto di stipulare accordi per preinstallare la ricerca di Google come predefinita. Inoltre, si potrebbe considerare la concessione di licenze al motore di ricerca per altre società, facilitando la nascita di concorrenti nel mercato. 

Reazioni e prospettive future

Il Dipartimento di Giustizia ha descritto la sentenza come una vittoria storica, paragonabile alla scissione di AT&T, che ha avuto un impatto profondo nel mercato delle telecomunicazioni. Merrick Garland, procuratore generale degli Stati Uniti, ha affermato che la decisione protegge l’accesso alle informazioni e promuove l’innovazione per le generazioni future. Kamyl Bazbaz di DuckDuckGo ha sottolineato che la sentenza potrebbe incentivare la domanda di alternative nella ricerca, offrendo agli utenti più opzioni e migliorando la concorrenza. D’altra parte, Google ha già annunciato l’intenzione di presentare ricorso. Kent Walker, Presidente di Global Affairs presso Google, ha dichiarato che la società continuerà a concentrarsi sull’innovazione e sui prodotti che gli utenti trovano utili, pur contestando le conclusioni della Corte. 

Il Futuro del mercato della ricerca

Con il tribunale che ha già fissato una nuova udienza per il 9 settembre, in cui il Dipartimento di Giustizia presenterà accuse formali contro Google per monopolio nella pubblicità digitale, il caso continua a evolversi. La sentenza attuale segna solo l’inizio di una serie di eventi che potrebbero trasformare radicalmente il panorama della ricerca online e della pubblicità digitale. Il tempo dirà se le misure adottate riusciranno a creare un ambiente più competitivo e giusto nel mercato della ricerca su Internet.

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