Google ha recentemente introdotto una serie di novità significative che riguardano sia le sue politiche aziendali che le sue innovazioni tecnologiche. Da un lato, la compagnia ha stretto le maglie sulle estensioni di Chrome, vietando pratiche scorrette legate ai link di affiliazione, e dall’altro, ha risolto problemi di visualizzazione di contenuti su Google Messaggi. Inoltre, Google ha svelato la potente AI multimodale Gemma 3, che promette di rivoluzionare l’analisi di testo, immagini e video, e ha lanciato nuove funzionalità per la sicurezza, tra cui Scam Detection. Nel campo della robotica, Gemini Robotics segna un passo importante nell’integrazione di capacità linguistiche e fisiche nei robot. Queste novità dimostrano l’impegno continuo di Google nell’innovazione tecnologica, mirando a migliorare l’esperienza degli utenti e a definire nuovi standard nel settore.4o mini
Google stringe le maglie sulle estensioni Chrome: stop agli abusi sui link di affiliazione
Google ha deciso di rivedere le politiche sulle estensioni di Chrome, introducendo norme più restrittive in seguito allo scandalo che ha coinvolto Honey, l’estensione di proprietà di PayPal. Secondo le accuse, Honey avrebbe manipolato i link di affiliazione degli influencer, sottraendo loro parte dei guadagni. La nuova regolamentazione stabilisce che i link di affiliazione potranno essere inseriti solo se offrono un beneficio diretto e trasparente all’utente. Inoltre, Google vieta la sostituzione automatica dei link senza un’azione esplicita dell’utente. Queste misure puntano a garantire maggiore trasparenza e protezione per gli utenti e i creatori di contenuti.
Google Messaggi risolve il problema della visualizzazione di immagini e video
Dopo numerose segnalazioni da parte degli utenti, Google ha finalmente risolto i problemi che impedivano la corretta visualizzazione di immagini e video su Google Messaggi. L’aggiornamento è stato implementato lato server e non richiede un aggiornamento manuale dell’app. La community manager di Google ha confermato che le modifiche dovrebbero migliorare significativamente l’esperienza d’uso, ma ha invitato gli utenti a fornire feedback nel caso persistessero difficoltà. Inoltre, l’azienda ha recentemente introdotto la funzione Scam Detection, che sfrutta l’intelligenza artificiale per identificare possibili tentativi di frode nei messaggi RCS.
Google lancia Gemma 3: l’AI multimodale più potente su una singola GPU
Con il lancio di Gemma 3, Google entra in una nuova fase nello sviluppo di intelligenza artificiale, presentando un sistema capace di operare con straordinaria efficienza su una singola GPU, una novità che offre prestazioni superiori rispetto a qualsiasi altro modello disponibile fino ad oggi. A distanza di un anno dal debutto della famiglia di modelli Gemma, la nuova versione rappresenta una vera e propria rivoluzione. Con un approccio multimodale, Gemma 3 è in grado di analizzare non solo testi e immagini, ma anche brevi video, ampliando notevolmente il campo di applicazione dell’AI. La caratteristica che rende Gemma 3 così potente è la sua capacità di supportare oltre 140 lingue, permettendo un’analisi avanzata di contenuti in più lingue contemporaneamente. A ciò si aggiunge una finestra di contesto espansa a 128.000 token, che consente di gestire testi molto più complessi e lunghi senza perdere la precisione nelle risposte. Un altro importante miglioramento riguarda l’ottimizzazione del modello per GPU Nvidia e hardware dedicato all’AI, come i TPU, che permette di ottenere prestazioni da primato, superando modelli concorrenti come Llama-405B e DeepSeek-V3, posizionandosi al vertice delle classifiche di LMArena.
Non solo testo e immagini: Gemma 3 è stata progettata per analizzare anche brevi video, un’aggiunta che amplia significativamente le potenzialità del modello, già ampiamente apprezzato per l’elaborazione del linguaggio naturale e l’analisi delle immagini. In più, Google ha incluso ShieldGemma 2, un sofisticato classificatore di sicurezza che filtra i contenuti problematici, garantendo una protezione da immagini violente, esplicite o pericolose. Con versioni scalabili, da 1B a 27B parametri, Gemma 3 si adatta facilmente alle diverse esigenze degli sviluppatori, che possono scegliere il modello più adatto a seconda delle risorse hardware a loro disposizione. Inoltre, le versioni quantizzate sono state rilasciate per ridurre i requisiti computazionali, rendendo più accessibile l’uso del modello anche su dispositivi con minori capacità di calcolo. Google ha anche lanciato una piattaforma dedicata, Google AI Studio, dove gli sviluppatori possono iniziare a testare e implementare Gemma 3 direttamente nel browser, o attraverso altre piattaforme come Hugging Face, Kaggle e Vertex AI per implementazioni su larga scala. Per coloro che sono interessati ad esplorare i dettagli tecnici di questa innovazione, Google ha pubblicato un rapporto tecnico di 26 pagine, offrendo approfondimenti sul funzionamento di Gemma 3 e le sue potenzialità.
Google Gemini: la raccolta dati che supera ChatGPT e DeepSeek
Secondo un’analisi della Surfshark, Google Gemini raccoglie più dati degli utenti rispetto a ChatGPT e DeepSeek messi insieme. Mentre questi ultimi si posizionano al sesto e settimo posto nella classifica dei chatbot più invasivi, Gemini emerge come quello con il maggiore livello di tracciamento. Questo solleva serie preoccupazioni sulla privacy, poiché oltre il 40% delle intelligenze artificiali più popolari monitorano la posizione degli utenti durante l’interazione. Inoltre, mentre Gemini permette di disattivare la cronologia delle conversazioni, i dati raccolti continuano a essere utilizzati per migliorare i servizi di Google e per il possibile targeting pubblicitario, sfruttando anche lo storico di ricerca e i modelli d’uso di Android. Gli esperti consigliano di limitare al massimo la condivisione di informazioni personali per ridurre il rischio di esposizione a pubblicità mirate o, peggio, a fughe di dati.
Gemini robotics
Google DeepMind ha recentemente introdotto Gemini Robotics, un avanzato modello di intelligenza artificiale progettato per integrare capacità di linguaggio, visione e azione fisica nei robot. Questo sviluppo segna un passo significativo nell’evoluzione della robotica, permettendo ai robot di adattarsi meglio a ambienti complessi e di eseguire compiti intricati come piegare origami o organizzare spazi di lavoro. Gemini Robotics si basa su Gemini 2.0, estendendo le sue capacità al controllo fisico dei robot. Il modello è progettato per essere versatile, adattandosi a diverse piattaforme hardware e supportando una varietà di applicazioni robotiche. Inoltre, Google DeepMind ha collaborato con Apptronik per sviluppare la prossima generazione di robot umanoidi utilizzando questa tecnologia.
Per garantire l’affidabilità e la sicurezza dei robot dotati di Gemini Robotics, Google DeepMind ha implementato misure di sicurezza fisica, come l’evitamento delle collisioni e la limitazione delle forze di contatto. L’azienda ha anche introdotto un nuovo benchmark, denominato ASIMOV, per valutare e migliorare la sicurezza semantica nell’intelligenza artificiale incorporata e nella robotica.
Google e AdHawk: un’acquisizione strategica per la tecnologia degli occhiali smart
Google sembra essere pronto a fare un altro passo verso il futuro degli occhiali smart con l’acquisizione della startup AdHawk Microsystems. Fondata nel 2017 a Waterloo, Ontario, AdHawk ha sviluppato una tecnologia di tracciamento oculare all’avanguardia, che potrebbe rivelarsi fondamentale per il prossimo capitolo degli occhiali intelligenti di Google. Il valore dell’acquisizione si aggira intorno ai 115 milioni di dollari, con un pagamento immediato di 100 milioni di dollari e ulteriori 15 milioni vincolati al raggiungimento di obiettivi specifici. Il cuore dell’innovazione di AdHawk risiede nei suoi chip a basso consumo energetico che permettono una misurazione più rapida della cornea e della pupilla dell’utente, rendendo la tecnologia ideale per dispositivi indossabili.
L’acquisizione di AdHawk potrebbe segnare una svolta significativa per Google nel settore degli occhiali smart, in particolare grazie all’integrazione della tecnologia di tracciamento oculare. Sebbene Google sia stato tra i pionieri con i Google Glass, il primo tentativo non ha avuto il successo commerciale sperato. Ora, con l’intelligenza artificiale e il supporto di innovazioni come quella di AdHawk, Google è pronto a tornare nel mercato degli occhiali intelligenti con dispositivi che potrebbero finalmente combinare funzionalità avanzate e design efficiente. La possibilità di monitorare il movimento oculare in modo estremamente preciso potrebbe portare a nuove modalità di interazione, con applicazioni pratiche in ambito lavorativo, educativo e personale.
Il Dipartimento di Giustizia degli USA contro Google: Chrome potrebbe essere venduto
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha proposto che Google ceda il suo browser Chrome per ridurre il monopolio nel settore della navigazione web. Questa proposta fa parte di un’azione legale più ampia per smantellare il dominio dell’azienda nella ricerca online. Chrome, con oltre 3,4 miliardi di utenti, è uno degli asset più strategici di Google, e la sua vendita potrebbe avere un impatto significativo sulla distribuzione e sull’accesso ai servizi di Google su Internet. Oltre a Chrome, anche Android, il sistema operativo mobile di Google, è nel mirino del Dipartimento di Giustizia.
Sebbene la proposta di vendere Android sia stata abbandonata, l’azienda dovrà affrontare restrizioni sul pre-impostare i suoi servizi sui dispositivi Android. Il DOJ mira a impedire che Google obblighi i produttori a integrare i suoi servizi esclusivi, modificando così il panorama competitivo dei dispositivi mobili e riducendo il controllo di Google sul sistema operativo.
Pixel 9: un nuovo bug e la soluzione semplice per il sensore delle impronte digitali
Dopo l’aggiornamento di Android 15 QPR2, alcuni utenti dei dispositivi Pixel, in particolare quelli del modello 9, hanno riscontrato un nuovo problema tecnico: il sensore delle impronte digitali che smette di funzionare. In alcuni casi, l’elemento del menu che consente di configurare le impronte scompare completamente. Fortunatamente, una soluzione semplice sembra risolvere il problema: spegnere e riaccendere il dispositivo. Nonostante si tratti di una soluzione non ufficiale, diversi utenti hanno confermato che questo “trick” ha ripristinato il sensore delle impronte digitali sui loro Pixel.
Google dovrà però rilasciare presto una patch ufficiale per risolvere definitivamente il bug. Oltre al bug legato al sensore delle impronte, l’ultimo aggiornamento dei Pixel ha introdotto anche numerose migliorie, tra cui un Feature Drop di 600 MB che ha aggiunto nuove funzionalità e migliorato le performance generali. Tra le novità, spiccano gli aggiornamenti per Gemini Live, la gestione avanzata degli screenshot, e il miglioramento delle funzionalità AI integrate, come Scan Detection e nuovi strumenti per la fotocamera. Nonostante i problemi con il sensore delle impronte, i miglioramenti nel complesso dimostrano l’impegno di Google nel perfezionare l’esperienza utente sui suoi dispositivi.
Google Pixel 9a: prime immagini e conferme sul design
Il design del Google Pixel 9a, prossimo smartphone “economico” della serie Pixel 9, continua a svelarsi grazie a nuove immagini e video che ne confermano le caratteristiche. Un esemplare del dispositivo è stato recentemente avvistato in azione in un video su YouTube, dove si notano chiaramente il retro con il modulo fotocamere a doppio obiettivo e il design complessivo del dispositivo. Il breve filmato, girato durante un match di lotta libera, mostra anche l’uso pratico del Pixel 9a, evidenziando la qualità delle immagini, con colori soddisfacenti e senza cali di frame. Questo nuovo video fornisce una visione concreta delle prestazioni e conferma quanto emerso dalle immagini trapelate in precedenza, rendendo il Pixel 9a sempre più vicino alla sua ufficializzazione.
Il Pixel 9a continua a far parlare di sé, grazie a una fuga di notizie proveniente anche da Spigen, noto produttore di accessori per smartphone. Il sito indiano dell’azienda ha pubblicato immagini dettagliate del dispositivo protetto da una delle sue cover, confermando il design già anticipato nei precedenti leak. Secondo le indiscrezioni, il Pixel 9a dovrebbe arrivare entro la fine del mese con due opzioni di memoria: 128 GB a 549 euro e 256 GB a 649 euro. Nonostante il rincaro rispetto alla generazione precedente, il nuovo modello si preannuncia un’alternativa competitiva nel segmento dei mid-range, con specifiche tecniche migliorate e un design premium.
Fotocamera Pixel 9.8: novità e funzioni avanzate con l’ultimo aggiornamento
Con il rilascio della versione 9.8 dell’app Fotocamera Pixel, Google introduce nuove funzionalità interessanti, tra cui l’attivazione/disattivazione dell’animazione per l’Astrofotografia e il supporto per il “Palm timer” con la fotocamera posteriore. Inoltre, i possessori di Pixel 9 Pro Fold possono ora utilizzare l’anteprima video sui due schermi e gestire l’aggiunta del flusso video sullo schermo esterno. Novità anche per lo streaming live con la funzione “Fotocamere Connesse“, che consente di utilizzare fotocamere esterne come GoPro, offrendo nuove possibilità creative per la registrazione e la condivisione.