Google 2025: tra innovazioni AI, controversie geopolitiche e un nuovo look che divide

Google domina il 2025 con evoluzioni come Gemini Deep Research e NotebookLM, aggiornamenti su Android Auto e Google Keep, un restyling dell’icona su iOS, ma affronta tensioni con il Messico per Google Maps e critiche per i limiti su Gemini 2.5 Flash.

Google 2025: tra innovazioni AI, controversie geopolitiche e un nuovo look che divide

Google si conferma al centro della scena tecnologica nel 2025, tra dispute geopolitiche, evoluzioni dell’intelligenza artificiale e aggiornamenti estetici. Dalla causa intentata dal Messico per il “Golfo d’America” su Google Maps alle nuove funzioni di Gemini Deep Research e NotebookLM, passando per Android Auto 14.4 Beta e un restyling dell’icona su iOS, il colosso di Mountain View non smette di innovare. Tuttavia, non mancano le ombre, come i limiti imposti agli utenti gratuiti di Gemini 2.5 Flash e le tensioni con gli utenti Android per il rollout del nuovo design. Ecco tutte le novità che stanno ridefinendo il futuro di Google! 

Geopolitica sulle mappe: il Messico porta Google in tribunale per il “Golfo d’America”

La disputa tra Messico e Google ha preso una piega ufficiale e giuridica: il governo messicano ha intentato una causa contro il colosso di Mountain View per aver modificato, in alcune versioni di Google Maps, la denominazione del “Golfo del Messico” in “Golfo d’America”. Una decisione derivante da un decreto dell’amministrazione Trump, recepito da Google e in seguito anche da Apple, che ha sollevato forti critiche da parte della presidente messicana Claudia Sheinbaum. Secondo Sheinbaum, la denominazione di acque marittime condivise non può essere alterata da un singolo Paese o da un’azienda privata, senza che ciò venga percepito come una forma di ingerenza geopolitica. La vicenda mostra in modo sempre più evidente quanto le piattaforme digitali, come le app di mappe, non siano affatto strumenti neutri, bensì agenti influenti nella narrazione di confini, nomi e identità territoriali.

Nel frattempo, Google ha difeso la propria linea, ribadendo l’intenzione di mantenere il nome “Golfo d’America” almeno per l’utenza statunitense, lasciando invariata la dicitura “Golfo del Messico” per gli utenti messicani e proponendo una forma ibrida per gli altri Paesi. Ma ciò non è bastato a placare le tensioni: il Messico punta ora su una causa legale che potrebbe aprire un precedente sul ruolo delle Big Tech nella gestione di contenuti cartografici e toponomastici.

Gemini Deep Research diventa personale: in arrivo il supporto a file e immagini caricati dagli utenti

Gemini Deep Research, l’avanzato motore di raccolta e sintesi informazioni firmato Google, si prepara a un’evoluzione che promette di rivoluzionare l’esperienza dell’utente: a breve, sarà infatti possibile caricare documenti e immagini per ottenere risposte ancora più su misura. L’annuncio ufficioso, proveniente dal profilo X di @testingcatalognews, evidenzia la volontà di fondere l’accesso al web in tempo reale con i contenuti personali, aprendo scenari inediti per la ricerca contestualizzata. In pratica, Deep Research si arricchirà della possibilità di generare analisi, sintesi e approfondimenti combinando fonti pubbliche e materiali privati come appunti, slide, PDF o foto, unendo così le capacità di NotebookLM con la potenza di Gemini.

Il risultato sarà un assistente AI capace di offrire risultati sempre più pertinenti e articolati, grazie anche alla già nota trasparenza nel mostrare le fonti usate e all’interattività nella gestione delle risposte. Anche se manca ancora una data ufficiale, la fase di test attualmente in corso lascia ben sperare in un rilascio a stretto giro.

Android Auto 14.4 Beta: aggiornamento strategico in vista del Google I/O 2025

A pochi giorni dall’inizio del Google I/O 2025, Google ha iniziato a distribuire la versione 14.4 Beta di Android Auto, un aggiornamento che, pur privo di novità evidenti o di un changelog ufficiale, sembrerebbe avere un ruolo preparatorio per le importanti novità che verranno annunciate all’evento. Nonostante l’apparente silenzio sulle funzionalità introdotte, i file interni dell’app suggeriscono l’arrivo imminente di Gemini, l’assistente AI destinato a sostituire Google Assistant, e il supporto al controllo del climatizzatore delle auto direttamente dall’interfaccia Android Auto.

Entrambe le funzioni puntano a migliorare l’esperienza d’uso in mobilità, offrendo interazioni vocali più precise e un’integrazione più stretta con i veicoli compatibili. Chi desidera testare la versione può iscriversi al programma beta dal Play Store o scaricare manualmente l’APK aggiornato.

NotebookLM si trasforma: in arrivo i riassunti video con intelligenza artificiale

Google sta rivoluzionando NotebookLM, il suo taccuino digitale potenziato dall’intelligenza artificiale, con l’introduzione di una funzione che promette di cambiare il modo in cui studiamo, lavoriamo e condividiamo le informazioni: i riassunti video. Grazie all’integrazione del modello Veo 2, sarà possibile generare brevi filmati da 10-20 secondi che condensano i punti salienti di una nota. Questa nuova opzione, chiamata Video Overview, è stata scoperta nella versione web del servizio e, sebbene ancora in fase embrionale, punta a rendere immediatamente fruibili anche i contenuti più complessi.

L’idea è quella di sfruttare schemi narrativi preimpostati per facilitare la creazione di clip, espandendo le possibilità già offerte dai riassunti audio. A completare il pacchetto delle novità, spunta anche una nuova sezione denominata Editor’s Picks, che permetterà di esplorare notebook pubblici scelti e condivisi dalla community, aggiungendo così un’anima più sociale e collaborativa alla piattaforma.

Google alza il muro: limiti agli upload su Gemini 2.5 Flash per chi non paga

L’evoluzione di Gemini non si arresta, ma chi usa il modello gratuito 2.5 Flash potrebbe presto trovarsi con qualche funzione in meno. Durante il weekend, alcuni utenti hanno notato l’improvvisa rimozione dell’opzione di upload file, una delle più utili per chi desidera interagire con documenti e contenuti personali tramite l’AI. La disattivazione, che ha interessato soprattutto i dispositivi mobili, ha sollevato dubbi tra gli utenti, preoccupati per un possibile cambio di strategia volto a spingere verso gli abbonamenti.

Anche se il servizio è tornato attivo nel giro di pochi giorni, la mossa ha lasciato l’impressione di un test per una futura rimodulazione delle funzionalità gratuite. Del resto, il supporto ai file resta regolarmente attivo per le versioni Pro e Flash 2.0, disponibili solo per gli utenti del piano “Advanced”. Nel frattempo, Google continua ad affinare l’integrazione di Gemini nei propri prodotti, ma i segnali indicano che il confine tra versione free e a pagamento potrebbe diventare sempre più netto.

Google Keep porta la formattazione del testo sul web

Dopo un’attesa lunga quasi due anni, Google Keep introduce finalmente anche nella sua versione web la formattazione del testo, offrendo agli utenti la possibilità di evidenziare concetti con grassetto, corsivo e sottolineatura, proprio come già avveniva su Android. La nuova funzione è in fase di distribuzione per tutti gli account Google, inclusi quelli Workspace e Individual, e si attiva tramite un’icona con una “A” sottolineata posta in basso a sinistra dell’editor. Cliccando su di essa, si apre una toolbar grafica che consente anche di trasformare il testo in intestazioni di primo e secondo livello (H1 e H2), utili per strutturare meglio le note, oppure di rimuovere ogni formattazione con un solo clic. Il rollout sarà graduale e, anche se non è ancora garantita la sincronizzazione totale tra versione mobile e web, questo aggiornamento rappresenta un passo importante per rendere Google Keep uno strumento ancora più versatile e professionale per la gestione degli appunti.

rivoluzione estetica per Google: il nuovo look dell’icona debutta prima su iOS

Dopo un decennio di immutabilità, Google ha deciso di dare una rinfrescata al design del suo iconico logo-icona, partendo sorprendentemente da iOS. Con un aggiornamento rilasciato l’11 maggio sull’app per iPhone, il colosso di Mountain View ha introdotto un’icona con un gradiente cromatico più morbido e sfumato che mantiene i classici colori rosso, giallo, verde e blu, ma li fonde in uno stile più moderno e dinamico. Per ora, l’aggiornamento riguarda solo il sistema operativo di Apple, una scelta che ha sollevato qualche perplessità tra gli utenti Android, che ancora attendono l’allineamento visivo. Questo cambiamento estetico si inserisce nella più ampia transizione verso la nuova interfaccia Material Expressive, già trapelata in alcune anteprime e destinata a ridefinire il look dell’intero ecosistema Android, a partire dalla versione 16 in arrivo nelle prossime settimane.

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