Per gli italiani è giunto il momento di prendere le redini della tecnologia che si sta sviluppando ogni giorno sempre di più, soprattutto nei campi che riguardano la vita di tutti i giorni. È quanto emerge dal Rapporto Coop 2017, una ricerca che viene stilata ogni anno per comprendere come cambiano ogni dodici mesi i gusti ed i bisogni dei consumatori italiani.
Il 61% degli italiani intervistati si dichiara “molto interessato” agli sviluppi dell’intelligenza artificiale e dei benefici effetti che può apportare nella vita quotidiana, un dato che corrisponde in pieno a ciò che ha previsto la compagnia tecnologica svedese Ericsson, ovvero proclamando il 2017 come “anno dell’intelligenza artificiale”. Gli italiani amano soprattutto gli assistenti vocali degli smartphone in grado di orientare gli acquisti online degli utenti. La spesa che giunge a casa con il drone è sognata dal 60% degli italiani.
Ma i nostri concittadini amano anche sperare in un futuro dove esistano anche dei medici con chip e metallo anziché in carne ed ossa; ben il 68% dei connazionali del Bel Paese vorrebbe farsi visitare da un medico robot nel prossimo futuro, per migliorare in questo modo la qualità del welfare e dei servizi sanitari.
Gli italiani sono anche diventati meno “social” e si è abbassato il tasso di presenza in vari social network, come Tinder, Snapchat, Pinterest e Twitter; al contrario, Facebook rimane un caposaldo. Il motivo di questo esodo dai social è soprattutto dovuto all’odioso fenomeno delle “fake news”, le notizie false che costellano il mondo del Web.
Gli italiani sognano anche al più presto un futuro con una forte presenza delle auto intelligenti con guida autonoma, quelle che ci faranno diventare sostanzialmente dei semplici passeggeri: sono quasi la metà degli intervistati, il 48%, a pensare a questo futuro dei trasporti.
Infine, gli italiani vorrebbero che si sviluppasse anche in Italia il lavoro “smart”, operato da casa grazie alle nuove tecnologie, ai PC, ai tablet ed agli smartphone, di modo da ottenere orari di lavoro più flessibili e conciliare allo stesso tempo le esigenze della vita familiare: sono ben il 70% degli intervistati a sperare in questo futuro per la propria categoria professionale.