Facebook, la grande “casa” di Mark Zuckerberg, ha consegnato al mondo intero una nuova unità di tempo: si chiama “Flick”, ed equivale a un 705.600.000esimo di secondo. Cercando di farlo star dentro alle nostre più comuni unità di misura, un flick, abbreviazione del termine “frame tick”, è un po’ più grande di un nanosecondo, ma anche più piccolo di un microsecondo.
Ad inventarlo è stato Christopher Horvath su GitHub, che lo ha definito come una nuova unità di tempo atta a misurare la realtà virtuale. Praticamente, ci si potrebbe chiedere: “a che cosa serve?”.
Il lavoro su film, videogiochi, e altri contenuti basati sullo schermo, si misura in unità di tempo piccole, secondi. In quasi tutti i film, si susseguono rapidamente, in un secondo, 24 fotogrammi, tanto quanto basta per dare all’occhio e alla mente l’illusione che ci sia un movimento. Matematicamente, ciò significa che ogni fotogramma dura circa 0.0416666666666666 secondi o 4.166666666 nanosecondi. Si comprende allora come anche gli sviluppatori, che devono lavorare con una certa precisione su queste scale di valori, possono incontrare qualche difficoltà.
Facebook ha avuto l’idea di rappresentare ogni singolo fotogramma in un numero pulito, pari e senza virgole. Nella nuova unità di misura, ogni frame dei 24 fps (frame per second) misura 29.400.000 flicks, mentre ogni fotogramma dei 60 fps standard del videogame misura 11.760.000 flicks. I numeri appaiono puliti, divisibili, e possono essere anche sommati senza preoccupazione per i punti decimali.
Al di là della frequenza dell’immagine (24Hz o 120Hz) del nostro dispositivo (televisore, caschetto per la realtà virtuale o altro), Flick aiuta a sincronizzare i fotogrammi in particolare nel campo della progettazione grafica dei contenuti (videogame e altra realtà virtuale), mediante computer.
Avendo acquistato Oculus, specializzato in realtà virtuale, Facebook è interessato all’argomento. Le istruzioni sull’utilizzo di Flick sono a disposizioni dei programmatori interessati.