Nel corso di un evento stampa che ha svelato anche i nuovi obiettivi d’accompagnamento, il brand nipponico Canon, ormai completata la serie M col modello EOS M50 II, è passato alla nuova serie di mirrorless R, con formato APS-C che, sostanziate nelle macchine fotografiche Canon EOS R7 e Canon EOS R10, costituiscono un deciso guanto di sfida alle analoghe soluzioni proposte nei listini delle rivali Fujifilm e Sony.
Accomunate da diverse specifiche, oltre al succitato formato APS-C, ambedue le fotocamere sono mosse dal processore d’immagine Digic X: l’otturatore meccanico permette raffiche di 15 scatti per secondo contro i 23/30 assicurati di quello elettronico. Le registrazioni video, in ambedue i modelli, arrivano al 4K a 60p, o al 4K a30p in oversampled, e non mancano le funzioni per il live streaming su YouTube.
Come già visto a bordo dei modelli Canon EOS R5, EOS R6 e EOS-1D X Mark III, la messa a fuoco “Dual Pixel CMOS AF”, in tandem col deep learning, rende praticamente impossibile perdersi il momento giusto, massimizzando la propria percentuale di successo nel coglierlo, anche in eventi molto caotici come una premiazione o un matrimonio. Ancora tra i minimi comuni denominatori, le Canon EOS R7 e Canon EOS R10 annoverano la microUSB Type-C per l’alimentazione e la ricarica.
Erede della EOS M6 II, nella Canon EOS R7 (Luglio, 1569.99 euro per il solo corpo, che salgono a 1979,99 con l’obiettivo RF-S 18-150mm f/3.5-6.3 IS STM) c’è di più, oltre al rinnovato sensore da 32.5 megapixel, capace di registrare in 4K a 60p senza crop, mettendo in conto anche i profili proprietari Cinema Gamut e Log 3: corredata da una stabilizzazione IBIS a 5 assi sino a 8 stop, da un autofocus con tracking, e dal livellamento dell’orizzonte (via Auto-level), la nuova e massiccia 612 grammi con la batteria) mirrorless premium mette a disposizione un mirino elettronico da 2.36 milioni di punti per 120 fps e un display da 7.5 cm orientabile. Al quadro generale del modello concorrono le connettività Wi-Fi, Bluetooth, il doppio slot per card UHS-II SD, il jack combo per microfono/cuffie, e la capacità di girare quei video verticali che tanto van di moda oggi.
La EOS R10 (426 grammi, 429 con la batteria, 122,5 × 87,8 × 83,4 mm) è destinata (Luglio, per 1.029 euro che salgono a 1149 con l’obiettivo RF-S 18-45mm f/4.5-6.3 IS STM) a un pubblico più giovane, ma non per questo risulta meno performante, forte anche dell’autofocus capace di tracciare vari soggetti, essendo capace di sfidare la rivale A6600 battendola per la capacità di spingere (in alternativa a quelle in 4K a 30p desunte dall’oversampling del 6K e a quelle in timelapse 4K) le registrazioni sino al 4K@60p via crop, e per la rapidità delle raffiche che qui arrivano a 23 fps con l’otturatore elettronico o a 15 con quello meccanico (vs 8 fps con l’otturatore in modalità silenziosa della temibile alternativa Sony). Inclusiva di un sensore da 24.2 megapixel sempre con Dual Pixel AF ma privo di stabilizzazione, nella sorella minore della coppia in questione, che risulta capace di catturare video in PQ HDR a 10-bit sebbene non sia predisposta al profilo C-Log 3, il touchscreen (da 2,95″ a 1,04 milioni di punti) anche qui può essere orientato e non mancano né il mirino elettronico (da 2.36M di dot OLED a 60/120fps) né lo slot per le UHS-II SD ma, in tema di jack, lo stesso supporta solo il microfono esterno e non anche le cuffie.