Elon Musk ha svelato i suoi ambiziosi piani per xAI, la società dietro il chatbot Grok, con l’obiettivo di creare videogiochi e film generati dall’intelligenza artificiale. Il progetto si basa sullo sviluppo dei cosiddetti “world models”, sistemi in grado di simulare il mondo reale attraverso dati sensoriali e video, comprendendo le relazioni causa-effetto e replicando le leggi della fisica in maniera dettagliata.
Questi modelli avanzati non solo hanno applicazioni nell’ingegneria, nella ricerca scientifica e nella guida autonoma, ma possono essere impiegati anche per creare esperienze immersive nel mondo dei videogiochi e dell’intrattenimento cinematografico. Il piano di Musk prevede di generare giochi con livelli di dettaglio paragonabili alle produzioni AAA, come GTA, riducendo al contempo tempi e costi di sviluppo.
L’AI non si limiterà alla grafica, ma sarà in grado di costruire meccaniche di gioco, ambientazioni e trame complesse. Per garantire che i contenuti risultino coinvolgenti, xAI sta assumendo figure definite “video game tutor”, professionisti incaricati di addestrare l’AI a realizzare esperienze videoludiche realmente divertenti.
L’idea si estende anche al cinema: Musk ha dichiarato di voler produrre film generati dall’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di realizzare almeno produzioni “guardabili”, un traguardo non semplice, considerando i progressi già compiuti da aziende come OpenAI. Il progetto rappresenta una sfida tecnologica enorme. Lo sviluppo dei world models richiede una quantità immensa di dati e una potenza di calcolo elevatissima, con investimenti superiori a quelli di grandi realtà come Microsoft e OpenAI.
Musk immagina un’AI in grado di pensare e simulare ambienti complessi con variabili quasi infinite, creando mondi realistici e dinamici che possono essere adattati sia al gaming sia alla produzione cinematografica. Non mancano però dubbi e critiche. Alcuni esperti temono che l’uso estensivo dell’AI nel gaming possa ridurre la componente creativa ed emotiva che caratterizza questo settore, limitando l’intervento umano e rischiando di produrre contenuti derivativi o copiati da opere preesistenti.
Allo stesso modo, la generazione di film dall’intelligenza artificiale pone interrogativi legati alla qualità narrativa e alla tutela del diritto d’autore. Il pubblico e i professionisti del settore guardano con attenzione a questa nuova frontiera, divisi tra entusiasmo per l’innovazione e preoccupazione per le possibili implicazioni etiche e professionali.