Esattamente trent’anni fa, nelle sale cinematografiche di tutto il mondo, veniva lanciato “Robocop”, pellicola cult del genere fantascientifico. Il film raccontava di Alex Murphy, agente ucciso da una spietata banda di criminali. Il suo corpo, brutalmente martoriato dai malviventi, venne selezionato da dei medici per dar vita al primo agente cyborg della città di Detroit.
Nel 1987, un simile scenario appariva decisamente molto lontano dalla realtà quotidiana. Oggi, invece, il progresso tecnologico ha permesso di realizzare un agente che non è certo Robocop, ma che sicuramente incomincia a somigliargli.
Parliamo in questo caso di Reem, un poliziotto robot dalle sembianze umane, che ha da poco preso servizio a Dubai, città degli Emirati Arabi Uniti nota per i suoi progetti avveniristici (es. il taxi volante). Il cyber-agente, prodotto dagli spagnoli di Pal-Robotics, è alto 170 centimetri, e pesa un quintale. Per muoversi, utilizza un carrello su ruote, ma – al momento – non è in grado di arrestare nessun malvivente.
Ciononostante, è in grado di svolgere diverse funzioni. Grazie ad un monitor touchscreen integrato, si potrà segnalare un reato, oltre che pagare con carta di credito le contravvenzioni per le violazioni al codice della strada. L’agente-automa, dotato di software per il riconoscimento facciale, potrà anche scattare delle foto che trasmetterà alla centrale di polizia. Fino ad un raggio di un metro e mezzo, sarà capace di riconoscere alcuni gesti di uso comune, e sarà in grado di stringere la mano, o rispondere ad un saluto militare. Funzionerà, inoltre, come punto informativo per mezzo del quale fornire indicazioni in sei lingue, tra cui l’arabo e l’inglese. In altre parole, costituirà un vero e proprio totem digitale.
Il direttore generale del dipartimento “Smart Services” della polizia di Dubai ha presentato con fierezza il suo nuovo agente: l’obiettivo rimane, però, quello del 2030, anno in cui si progetta di creare la prima stazione di polizia smart gestita senza l’impiego del personale umano.