DeepSeek: successo sul Play Store, preoccupazioni OpenAI e marina USA

DeepSeek, l'app AI più scaricata negli Stati Uniti (ma rimossa dagli store italiani), ha conquistato rapidamente popolarità, ma è sotto accusa da OpenAI per l'uso non autorizzato dei suoi modelli, sollevando preoccupazioni sulla sicurezza e la proprietà intellettuale.

DeepSeek: successo sul Play Store, preoccupazioni OpenAI e marina USA

Nel panorama dell’intelligenza artificiale, una nuova applicazione ha rapidamente guadagnato popolarità a livello mondiale: DeepSeek. Questo software cinese ha sorpreso tutti con la sua velocità di ascesa, arrivando a essere l’app più scaricata sul Play Store degli Stati Uniti in tempi brevissimi. Tuttavia, dietro questa rapida crescita, emergono preoccupazioni legate alla sicurezza e alla proprietà intellettuale, in particolare da parte di OpenAI, che sospetta che DeepSeek abbia utilizzato i propri modelli senza autorizzazione. L’applicazione sta attirando l’attenzione non solo per le sue prestazioni, ma anche per i possibili rischi che comporta, sollevando interrogativi sull’origine dei suoi modelli e sul loro impatto. 

DeepSeek è l’app più scaricata negli Stati Uniti

Con l’avvento della nuova intelligenza artificiale cinese, DeepSeek, la situazione nel settore delle app ha preso una piega inaspettata. Lanciata da poco, DeepSeek ha raggiunto la vetta dei download sul Play Store statunitense, superando anche applicazioni consolidate come ChatGPT e altri assistenti AI. Solo pochi giorni dopo il suo rilascio, l’app ha registrato oltre 1,2 milioni di download sulla piattaforma Android, con numeri ancora più impressionanti nell’App Store di Apple, dove ha toccato i 1,9 milioni di download. Questa crescita esponenziale ha suscitato una reazione globale, con gli osservatori della tecnologia che si chiedono come un’applicazione così giovane sia riuscita a ottenere un successo tanto immediato.

La qualità del suo motore AI e la sua capacità di competere con colossi come OpenAI sono fattori cruciali per il suo successo. Molti ritengono che la sua popolarità sia alimentata dal suo prezzo contenuto, che rappresenta una frazione di quello che costano le soluzioni più affermate, pur mantenendo prestazioni molto elevate. Tuttavia, la sua rapida ascesa non è passata inosservata da parte di importanti attori nel mondo della tecnologia. La preoccupazione principale riguarda il fatto che, nonostante l’efficacia della sua intelligenza artificiale, DeepSeek provenga da una startup cinese, paese che, come noto, non gode di grande fiducia negli Stati Uniti per quanto riguarda la gestione dei dati sensibili e la privacy. Questo ha sollevato timori riguardo all’utilizzo di informazioni provenienti da fonti esterne, incluse quelle riservate, per addestrare i modelli di DeepSeek.

La controversia con OpenAI: accuse di utilizzo non autorizzato dei dati

Oltre al successo commerciale, la rapida ascesa di DeepSeek ha sollevato anche preoccupazioni legali. OpenAI, la compagnia statunitense che sviluppa ChatGPT, ha avviato un’indagine su DeepSeek, sospettando che l’azienda cinese abbia utilizzato i suoi modelli di intelligenza artificiale senza autorizzazione. Secondo quanto riportato da Bloomberg, OpenAI ritiene che DeepSeek possa aver distillato i dati dei suoi modelli per creare una versione rivale, utilizzando un metodo noto come “distillazione”. Questa tecnica consente di trasferire la conoscenza di modelli più avanzati, riducendo i costi e il tempo necessari per l’addestramento.

L’utilizzo non autorizzato delle API di OpenAI per ottenere questi dati rappresenterebbe una grave violazione dei termini di servizio, con OpenAI che ha già dichiarato di possedere prove contro DeepSeek. L’accusa è che la startup cinese avrebbe approfittato dei dati di addestramento di OpenAI, risparmiando così centinaia di milioni di dollari necessari per sviluppare un’intelligenza artificiale di pari livello. Sebbene OpenAI non abbia ancora reso pubbliche tutte le prove, le implicazioni legali potrebbero avere ripercussioni significative per DeepSeek.

La Marina degli Stati Uniti vieta l’uso di DeepSeek L

e implicazioni di sicurezza nazionale derivanti dall’utilizzo di DeepSeek non sono solo una preoccupazione tra gli sviluppatori, ma anche a livello governativo. In un movimento che ha catturato l’attenzione mondiale, la Marina degli Stati Uniti ha vietato l’uso di DeepSeek sulle sue navi e tra il personale militare. La decisione, che ha suscitato un ampio dibattito, è stata motivata da preoccupazioni riguardo ai potenziali rischi per la sicurezza nazionale. L’idea che un’app di intelligenza artificiale sviluppata da una compagnia cinese possa raccogliere informazioni sensibili ha portato a questa mossa drastica.

Il timore è che DeepSeek, come molte altre applicazioni provenienti dalla Cina, possa essere utilizzata per raccogliere dati sensibili dai membri delle forze armate americane, con il rischio di compromettere informazioni strategiche. La Marina ha inviato una comunicazione ufficiale a tutto il personale, chiedendo di evitare l’installazione dell’applicazione in qualsiasi capacità, per evitare potenziali danni alla sicurezza.

DeepSeek rimossa dagli store italiani: il Garante indaga, sito web in difficoltà

DeepSeek, l’innovativa AI cinese, è stata rimossa dagli store di Apple e Google in Italia, mentre il sito web del servizio resta accessibile ma con forti rallentamenti. La decisione sembra collegata all’indagine aperta dal Garante della Privacy, che ha richiesto chiarimenti sulle modalità di raccolta e trattamento dei dati degli utenti italiani. Nonostante l’autorità non abbia imposto alcun blocco ufficiale, la sospensione potrebbe essere una mossa preventiva della stessa DeepSeek per evitare possibili sanzioni. Nel frattempo, il sito è sotto pesante attacco hacker, causando continui disservizi e impedendo l’uso regolare della piattaforma.

 

 

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