Da OM Digital Solution la mirrorless top gamma M-1 di scuola Olympus

Erede delle fotocamere Olympus, è stata svelata la mirrorless compatta OM System OM-1, sfoggiata da OM Digital Solution proprio dopo il passaggio di consegne della divisione imaging dal noto gruppo nipponico, ora focalizzato su apparecchiature biomedicali e ottiche.

Da OM Digital Solution la mirrorless top gamma M-1 di scuola Olympus

Nel Luglio del 2020, la nipponica Olympus ha scorporato la divisione fotografica, ora ribattezzata OM Digital Solutions Corporation, cedendola a Japan Industrial Partners: il primo frutto hardware di quest’operazione si è avuto nelle scorse ore, con la presentazione della mirrorless OM System OM-1 che, per l’ultima volta, sfoggia il logo Olympus, destinato sugli altri modelli a sparire.

La OM System OM-1 è una fotocamera micro 4:3 dal corpo (2.199 euro, che salgono a 2.799 aggiungendo l’obiettivo M.Zuiko Digital ED 12-40mm F2.8 PRO II) molto compatto (138.8 x 91.6 x 72.7 mm per 599 grammi) realizzato in lega di magnesio, resistente a liquidi e infiltrazioni di polvere secondo il grado IP53: frontalmente, opera un sensore da 20.4 megapixel, con sistema di stabilizzazione integrato (IBIS) a 5 assi, lo Stacked BSI Live MOS che, capace di acquisire più luce, mette a disposizione 20 milioni di micro-specchi in ognuno dei quali un pixel, suddiviso in 4 sub-pixel a lettura singola, fornisce al fotografo 80 milioni di individuali pixel informativi utili a supportare funzioni top come (grazie alla differenza di fase dei sub-pixel) il rapido autofocus Cross Quad Pixel a 1.053 punti a croce, fornendo anche migliorate capacità di seguire e riconoscere soggetti quali veicoli (moto, auto, treni, aerei ed elicotteri) ed esseri viventi (persone, uccelli, gatti, cani, con annesso Eye Detection).

In genere, con le ottiche Pro, le raffiche con autofocus attivo arrivano a 50 fps, che scemano a 14 con le ottiche 17mm F2.8 e a 25 con le 14-42mm: con AF/AE locked ci si spinge sino a 120fps. Sempre nell’ambito delle foto, è da notare che è possibile cogliere il momento giusto anche in un altro modo, cioè usando la Pro Capture Mode, una funzione che inizia ad acquisire foto, depositandole sul buffer, quando la pressione del pulsante di scatto è ancora a metà corsa. 

Passando ai video, per i quali sono supportati vari formati (H.264 a 8 bit, H.265 a 10 bit e, per le riprese da oltre 30 minuti, il Multi Frame Rate), e la registrazione in HDR via HLG, optando per l’alta risoluzione, con la OM-1 si ottengono riprese in 4K ma a 60p: necessitando però di una maggior velocità, magari a 240p, è necessario accontentarsi del FullHD. I contenuti ottenuti possono essere stoccati sul doppio slot per schede SD (SDHC, UHS-I e II, SDXC). 

Grazie al processore TruePix X, oltre a un autofocus rapido, si ottiene il supporto a funzioni come l’HDR shooting (maggior gamma dinamica unendo foto con diverse esposizioni), Live ND (per foto con gli effetti tipici dei lunghi tempi di posa), Focus Stacking in cui è a fuoco il soggetto e lo sfondo visto che vengono scattate foto, poi messe assieme, da vari punti di messa a fuoco), e Live Composite (anche a mano libera grazie alla stabilizzazione, che permette di ricavare foto che, nelle lunghe esposizioni, non risultino affogate nella luce, ma vantino altresì un’estesa variazione nel livello di luminosità, aggiungendo solo le aree più luminose all’immagine di per sé composita). 

Completano la dotazione della mirrorless OM System OM-1 il mirino da 5.76 milioni di punti, il display touch da 3 pollici per il live view, e la batteria. Quest’ultima, una BLX-1, secondo il ciclo CIPA, è in grado di supportare un’operatività che si traduce in 520 scatti, prima che sia necessario ricaricarla, secondo lo standard Power Delivery PD attraverso la porta microUSB Type-C.

 

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