Creato il Vantablack, il nero abisso che assorbe persino la luce laser

Il nero è noto per essere il colore che di più assorbe la luce. Eppure la Surrey NanoSystems ha creato il Vantablack, un nero così nero che assorbe tutta la luce senza quasi rifletterla. Inghiotte anche il laser e potrà avere diverse applicazioni pratiche.

Creato il Vantablack, il nero abisso che assorbe persino la luce laser

Una celebre pubblicità degli anni ’80 parlava di un detersivo che lavava più “bianco che non si può”. Un’invenzione dell’azienda hi-tech Surrey NanoSystems, il Vantablack, rappresenterebbe – invece – il nero più nero mai visto sulla Terra. Un nero tale da assorbire persino il laser e tale da non riflettere (o quasi) la luce!

Avete mai visto quel fenomeno spaziale noto come “buco nero”? Una sorta di depressione della materia spaziale che collassa su se stessa assorbendo di tutto, da interi mondi ad ogni qualsivoglia emanazione di luce. Senza alcuna via d’uscita. Nel suo piccolo qualcosa del genere, seppur meno traumatico, è stato realizzato dalla Surrey NanoSystems.

Parliamo del Vantablack, un materiale costituito da nanotubi di carbonio disposti verticalmente (Vanta sta per Vertically Aligned NanoTube Arrays” e black sta per nero) in modo tale che la luce viene assorbita quasi totalmente: nella precedente versione, Vantablack assorbiva il 99,96% della luce e ne restituiva lo 0,04% mentre, ad oggi, la percentuale di luce restituita è così bassa che gli spettrometri non sono in grado di quantificarla. Quindi potrebbe benissimo essere che il nuovo Vantablack non restituisca/rifletta affatto la luce.

Di sicuro questo materiale, secondo i filmati diffusi dalla Surrey NanoSystems, risulta essere così nero da assorbire la luce laser puntata contro di esso e da non lasciar capire se nasconda una superficie liscia o corrugata. Vi chiederete a cosa potrà mai servire tale materiale e se non si tratti d’una ricerca fine a se stessa. 

In tal caso potete tranquillizzarvi: il Vantablack avrà numerosi sblocchi applicativi e pratici. Certo in ambito militare – per realizzare droni e aerei stelth del tutto invisibili nelle missioni notturne – ma anche in ambito spaziale – nella realizzazione di termocamere a infrarossi – ed in ambito astronomico – per cancellare il rumore strumentale, noto come “straylight”, che affligge gli strumenti di osservazione astronomica attuali.

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