Con WattUp e uBeam ricaricheremo i device mobili con gli ultrasuoni

Proseguono le ricerche nel settore della ricarica per i dispositivi mobili: dopo le implementazioni software annunciate da Google, e dopo la progettazione delle prime, capienti, batteria biologiche...ecco arrivare i primi sistemi wireless a radiofrequenza!

Con WattUp e uBeam ricaricheremo i device mobili con gli ultrasuoni

Chi usa molto i device mobili lo sa: questi dispositivi, a fronte di specifiche tecniche sempre più mirabolanti, hanno un’autonomia davvero scarsa. Per migliorarla sono in corso diversi progetti, sia lato software (il Doze di Google), sia lato hardware con l’invenzione di performanti batterie a base biologica.

Nel frattempo, però, dovremo comunque sobbarcarci – ancora per molto tempo – l’incombenza di operare le classiche e ripetute ricariche di energia! Per fortuna, anche su questo lato c’è qualcuno che si sta impegnando per semplificarci la vita.

Nello specifico, il primo progetto di cui parleremo, “Wattup”, è realizzato da “Energous”, in partnership con “Motorola Mobility” (la divisione di Motorola che si occupa di tecnologie radio/cellulari) ed è stato già presentato pubblicamente al “Penang Tech Expo 2015”. Wattup è un sistema di ricarica senza fili, del tutto wireless, basato su una stazione di trasmissione radio, il WattUp – appunto – che emette radiofrequenze sulla banda 5.7-5.8 GHz (la stessa del WiFi 900 Mhz): questi segnali vengono rilevati da un ricevitore apposito inserito nel dispositivo da ricaricare e trasformati in energia elettrica. Semplice e senza l’ingombro di cavi da portarsi in giro. 

L’altro progetto, per il quale sono stati investiti già 23,4 milioni di dollari, è realizzato da uBeam e si basa sugli ultrasuoni: alla presa di corrente andrà collegato un trasmettitore che convertirà la corrente in ultrasuoni che non verranno diffusi tramite uno speaker (in ogni direzione) ma direzionati direttamente al dispositivo (tv, smartphone, lampadine, tablet) che dovesse emettere una richiesta di energia. 

Il problema che tale tecnologia riscontra è che necessita di un percorso pulito, senza ostacoli, perché gli ultrasuoni rimbalzano sugli ostacoli fisici come, ad esempio, le pareti di casa.Tuttavia, i vantaggi sono decisamente in soprannumero: uBeam non trasmette solo energia ma anche dati, non ha bisogno di contatto col dispositivo da ricaricare (come nelle attuali tecnologie a induzione), e non interferisce con le strumentazioni elettriche (importante, ad esempio, su aerei ed in ospedali).

Come se non bastasse, uBeam è anche sicuro per la salute umana e animale perché opera a una frequenza che non può essere sentita né dagli umani, né dagli animali più sensibili: pericoli, quindi, di mal di testa, nausea, vertigini e cancro, quindi, dovrebbero essere scongiurati.

Sia nel caso di WattUp che nel caso di uBeam le ricerche in questioni stanno per uscire dalla fase di studio per giungere alla realizzazione di prototipi pubblici funzionanti. Dopo, si spera, dovrebbe avvenire la diffusione di massa di queste interessanti tecnologie di ricarica. 

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