Ultimamente il mondo degli smartphone sembra impegnato in una sorta di vera e propria dieta dimagrante che porta alla nascita di device sempre più sottili. Risultato? Semplice! I nostri amati dispositivi mobili faticano ad arrivare a fine giornata, complice anche il fatto che gli attuali esperimenti su batteria ad alta durata non hanno ancora portato a soluzioni definitive e commerciabili.
Per questo motivo, particolare sensazione ha suscitato il video pubblicato in queste ore dalla cinese Huawei (realizzatrice di eccellenti smartphone) in relazione ad una sua batteria a ricarica-ultrarapida.
Sia chiaro. I sistemi di ricariche ultrarapidi esistono già ma hanno un brutto inconveniente. La batteria si ricarica prima, è vero, ma dura anche di meno, a causa delle violente sollecitazioni di una carica la cui velocità è spesso il doppio di quella normale. Huawei, invece, ha badato anche a questo. Nel video cui facevamo riferimento poc’anzi, la società in questione mostra all’opera una sua batteria, da 3000 mAh, in grado di ricaricarsi di quasi la metà (48%) in appena…5 minuti!
Il risultato sarebbe stato ottenuto grazie all’impiego di batterie agli ioni di litio nelle quali l’anodo sarebbe stato coperto con molecole di grafene che ne rendono più veloce la ricarica ma che, a quanto pare, non ne ridurrebbero, col tempo, la densità di carica. In pratica si avrebbe una ricarica più veloce ma il risultato in questione si potrebbe avere per sempre, senza futuri cali di prestazione.
Oltre a questa batteria, da 3000 mAh, perfettamente in linea con la forma delle più attuali batterie per smartphone, ne è stata mostrata anche una più piccola, da 600 mAh, probabilmente per smartwatch e smartband, in grado di ricaricarsi del 68% in soli 2 minuti.
Indubbiamente soluzioni come quelle prospettate da Huawei sono davvero interessanti: con device sempre più sottili che poco spazio mettono a disposizione delle batterie, l’unica soluzione – oltre al dotarsi di power bank – sembra proprio rappresentata da sistemi che ti consentono di caricare un device rimasto a secco quando si hanno anche pochi minuti a disposizione. Peccato per un particolare: le nuove batterie Huawei sembrano necessitare anche di una piattaforma di ricarica ad hoc non proprio tascabile.