CES 2019: Samsung interverrà (anche) con i nuovi progetti creativi del C-Lab

Al prossimo CES 2019, Samsung interverrà anche con i progetti creativi del suo incubatore interno C-Lab, mostrando ciò che è già pronto per il commercio, e quanto - invece - è appena nato, all'insegna dell'intelligenza artificiale.

CES 2019: Samsung interverrà (anche) con i nuovi progetti creativi del C-Lab

In vista del prossimo CES 2019, Samsung – oltre a proporre 8 prodotti commerciali già pronti per esordire sul mercato – presenterà anche 8 nuovi progetti sperimentali nati dalla creatività del suo C-Lab, l’incubatore interno destinato alle idee più originali dei propri dipendenti. 

Partendo dai prodotti già pronti per essere messi in vendita, in quanto proposti in passato dal C-Lab, vi sarà un purificatore smart d’aria (Bluefeel), un coadiutore intelligente per la cura della pelle (Lululab), una cintura interattiva (in vari materiali e stili) per aiutare nella gestione del peso (Welt ), un monitor remoto per neonati (MONIT), un gadget che smartizzerà qualsiasi casco si indossi (Analogue Plus), un sistema che – senza occhialini – introdurrà il 3D su vari display (MOPIC), una videocamera immersiva (360°) indossabile al collo (LINKFLOW), ed un sistema di editing che applicherà in tempo reale la musica ai video, sincronizzando immagini e ritmo (Soundsup, realizzato dalla start-up samsunghiana Cooljamm Company). 

In tema progetti ancora acerbi, un approccio rivoluzionario in ambito advertising sarà offerto dal Tisplay, un sistema che, riconosciuti gli abiti del creator nel corso di un live, li userà come copertina per visualizzare annunci, consigli per gli acquisti, immagini e video correlati, evitando – nel contempo – che fastidiosi pop-up informativi disturbino la visione degli spettatori connessi. 

In tema audio, poi, sarà possibile confrontarsi con aiMO, un sistema che, partendo da una custodia per smartphone, e senza strumentazioni professionali, permetterà di registrare, come l’orecchio umano, suoni ambientali immersivi e direzionali, in grado – tramite l’intelligenza artificiale – di restituire un effetto ASMR (ovvero autonomous sensory meridian response), esplicabile in un formicolio affine a quello generato sulla pelle dalle onde sonore. Ovviamente, ciò andrà in particolar modo a beneficio del gaming immersivo. 

Sempre in ambito sonoro, ma a favore di chi abbia difficoltà uditive, agisce il progetto SnailSound, un mix di intelligenza artificiale e hardware (auricolare) che, riconosciuti i suoni preferiti dall’utente attraverso test e feedback, li amplificherà in modo non lineare, portando gli altri sullo sfondo, con conseguente soppressione del rumore. 

Medeo, invece, si occupa di editing creativo, puntando a rendere superflua la post produzione grazie all’intelligenza artificiale. Quest’ultima, riconoscendo il contesto, le scene ed i soggetti, vi applicherebbe in tempo reale musiche, effetti, stralci di video, prelevati da un’annessa libreria. 

Anche le lampade smart non mancheranno tra i prototipi del C-Lab portati al CES 2019: quella di Samsung, la Alight, userà l’intelligenza artificiale per “spiare” l’utente tramite una webcam, in modo da adattare la luce alla sua stanchezza (le palpebre abbassate), ma anche all’attività che avrà riconosciuto (studio, disegno, etc), fornendo persino alert nel caso sia troppo distratto dallo smartphone, in modo da creare delle condizioni ambientali sempre ottimali.

In futuro, anche i monitor saranno auto-gestiti dall’intelligenza artificiale. Almeno nel caso dovessero essere equipaggiati col sistema Girin Monitor Stand, un “leggio” smart per display che, scrutata la posizione dell’utente limitatamente a collo e spalle, si autoregolerà in modo da consentirne la postura migliore, regolando anche la luce sul piano di lavoro. 

In ottica comprensione informativa, ed anti fake news, invece, Prismit si occuperà di analizzare le parole chiave di una data notizia per scegliere 5 articoli particolarmente rappresentativi in tema, con cui ricreare la sequenza temporale di un particolare evento o fatto. 

Perfume Blender, infine, tramite l’intelligenza artificiale ed un mixer apposito, realizzerà profumi adatti ai gusti dell’utente. Il tutto avverrà attraverso il riconoscimento della composizione dei profumi proposti tramite foto, con il suggerimento di varianti pensate in base alle preferenze personali, ottenendo una ricetta nuova che potrà anche essere condivisa via app. 

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