Bonus 4.0: 17 miliardi a disposizione delle imprese per i macchinari hi-tech

Si tratta di un bonus a lunga scadenza a disposizione di tutte le aziende che vogliono organizzare la loro attività con macchinari ad alta tecnologia: 17 miliardi di euro a disposizione fino al 2028.

Bonus 4.0: 17 miliardi a disposizione delle imprese per i macchinari hi-tech

Il Governo è stato lungimirante nei confronti delle imprese italiane, grandi o piccole che siano, e ha pianificato un solido processo di sviluppo industriale ad alta tecnologia delle aziende che sfoggiano il tricolore nel nostro Paese ed in giro per il mondo con le esportazioni: per loro è pronto il “Bonus 4.0”.

Il “Bonus 4.0” è una misura che tende la mano alle aziende, soprattutto a quelle che mostrano l’intenzione di produrre le loro merci con nuovi macchinari: il bonus è stato pianificato per il corso di undici anni, ed andrà ad esaurirsi nel 2028: un totale di 17 miliardi di euro che saranno indispensabili per rendere competitive le nostre imprese nel corso del prossimo decennio.

L’ammortamento, ovvero la rateizzazione dell’investimento in macchinari nel corso degli anni, sarà diverso a seconda della tipologia di implementazione industriale che si opererà nella propria azienda: 250% per i beni tecnologici che utilizzano informatica, robotica e produzione automatizzata, 140% per i software e le relative licenze, 130% per tutti gli altri mezzi produttivi.

In totale, è calcolato che, grazie alla spinta che provocherà il “Bonus 4.0”, ci saranno un totale di 113,6 miliardi di euro in nuovi investimenti imprenditoriali, suddivisi tra 16,8 miliardi di euro in prodotti hi-tech, 3,3 miliardi in software, e 93,5 miliardi in altri mezzi di produzione. In pratica, il bonus di 17 miliardi muoverà un ulteriore 87% di risorse private.

Invece, per quanto riguarda il credito d’imposta legato alle industrie del comparto tecnologico, quelle denominate “4.0”, ci sarà a disposizione per il prossimo anno un bonus di 250 milioni. Il beneficio fiscale sarà legato ad una percentuale del 40% e per un tetto massimo di 300 mila euro. Per questi benefici, Confindustria puntava al 50% ed al tetto massimo di un milione di euro. Nessuna misura è stata legata ai centri università – impresa per portare i giovani laureati nel mondo del lavoro.

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