Arrivano i robot magazzinieri: la trovata in Giappone di FamilyMart

In Giappone arrivano i robot magazzinieri controllati dalle persone da remoto. Si tratta di una soluzione per combattere il basso tasso di natalità. Ecco come funziona

Arrivano i robot magazzinieri: la trovata in Giappone di FamilyMart

Il Giappone si dimostra ancora una volta un Paese all’avanguardia. La soluzione per il Paese del Sol Levante per creare nuovi posti di lavoro, e dunque far fronte alla carenza di manodopera è far lavorare i robot. Detto così, può sembrare un controsenso, ma in realtà a tutto c’è un perché. 

L’azienda che ha avuto questa idea si chiama FamilyMart. Essa ha intrapreso delle collaborazioni con la Telexistence, azienda leader di robotica per la realizzazione di commessi umanoidi. Questo particolare robot prende il nome di Model-T e si muove grazie all’Intelligenza Artificiale. 

Robot magazzinieri in Giappone: controllare i robot da remoto

Come già detto, la soluzione alla carenza di manodopera in Giappone sarebbe quella di utilizzare dei robot magazzinieri azionati da remoto da un operatore umano. Quest’ultimo, per muovere il robot, ha un visore per la realtà virtuale e un controller. Il robot al momento si occupa della disposizione delle bevande sugli scaffali

Con i giusti collaudi sarà possibile manovrare letteralmente qualsiasi cosa. L’obiettivo dell’azienda è portare questi robot in altri 20 negozi della catena entro, e non oltre, il 2022. In Giappone, altre aziende hanno preso spunto da questa idea per portare la propria versione di robot nei negozi. 

Il problema principale riscontrato dal Giappone è dovuto al drastico calo della natalità. Nascono meno bambini e l’età media della popolazione è sempre più alta. Ciò ha convinto il governo locale ad adottare alcune misure per non avere ripercussioni sull’economia. I robot sono controllabili indipendentemente da eventuali problemi fisici dell’operatore. In questo modo, è possibile trattare tutti i dipendenti letteralmente allo stesso livello. Questo potrebbe aiutare ad includere maggiormente non solo eventuali persone con disabilità fisiche, ma anche persone di età avanzata, che magari non hanno più la forza per essere presenti fisicamente in un negozio. Resta da vedere se effettivamente tutto ciò funzionerà. 

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