Arriva Sky Q, un ecosistema per la fruizione dei contenuti su più terminali in contemporanea

Il colosso della tv satellitare on demand ha presentato Sky Q, la sua nuova piattaforma in grado di offrire, tramite diversi add-on hardware, la stessa esperienza di fruizione indipendentemente dal terminale in uso. Vediamone funzionamento, e costi

Arriva Sky Q, un ecosistema per la fruizione dei contenuti su più terminali in contemporanea

L’aveva promesso da molto tempo e, alla fine, Sky – il gigante della TV satellitare on demand – ha rispettato le consegne annunciando, nella giornata di ieri, “Sky Q”, la sua nuova piattaforma hardware per una fruizione dei contenuti che sia fluida, indipendentemente dal dispositivo che si usa, dal punto in cui ci si è fermati, o dal posto in cui ci si trova.

Sky Q non è un semplice set-top box aggiornato, ma una sorta di ecosistema che, certo, poggia su delle solide basi hardware. Una di queste è costituito dal media player Sky Q, in grado di erogare – alla tv cui è connesso – i canali satellitari del gruppo Sky, e la programmazione TV via internet (IP TV), oltre ai contenuti personali (es. le proprie foto) o alle registrazioni (possibili da 4 canali in contemporanea, mentre se ne guarda un quinto), grazie ad un hard disk da 2 Terabyte, capace di ospitare qualcosa come 1.000 ore di multimedialità in HD.

Attorno al cuore pulsante del progetto annunciato col nome di Sky Q, poi, ruotano, come tanti piccoli satelliti (connessi via wireless a 5 GHz), degli Sky Q Mini, dei dongle simil Chromecast in grado di smartizzare le altre tv di casa (nel piano “Q Platinum” ne sono previsti 4, di cui 2 fruibili in contemporanea, con ulteriori unità che vanno comprate a parte, a 69 euro cadauna), senza dimenticare – però – che l’accesso ai contenui può avvenire anche dal proprio device Android e iOS, via app (altri 2 terminali supportati nel piano Q Platinum, per un totale di 5).

L’esperienza di fruizione assicurata dallo Sky Q, questo l’elemento unificante dell’ecosistema, non varierà, indipendentemente dal supporto usato per vedere il contenuto di proprio interesse (ricercabile per titolo, regista, attore, autore): l’interfaccia sarà la stessa, con la possibilità di iniziare una visione sulla TV e di proseguirla sul tablet (magari scaricandola in locale, per risparmiare il traffico dati quando sotto rete mobile), con l’autoplay per le serie (sequenza automatica degli episodi da riprodurre), e l’integrazione di contenuti sportivi e informativi, grazie alle in-app Sky Sport e Sky TG24. 

Il tutto, in ambito Sky Q, avrà un costo una tantum di 200 euro circa per l’installazione, più una quota che andrà aggiunta all’abbonamento attuale, pari a 4 euro per chi è abbonato da lunga data (più di 6 anni), e di 15 euro per tutti gli altri. Spaventati dal prezzo? No problem: nel 2018 arriverà il piano “Q Platinum”, con media player Sky Q Black che, pur non potendo connettersi agli Sky Q Mini, e avendo un hard disk di 1 solo Terabyte, supporterà in contenuti in 4K HDR (in arrivo da Marzo cominciando con lo sport), e porterà in dote al telecomando in dotazione la facoltà di ricevere i comandi vocali. Più il supporto, qualora lo si gradisse, di un altoparlante smart, il Soundbox, abilitato per l’audio immersivo, capace di orientarlo a seconda del contenuto riprodotto. 

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