In un momento di profonde trasformazioni per il colosso di Cupertino, Apple si trova a dover affrontare due sfide cruciali per il futuro del suo ecosistema: da un lato l’obbligo, imposto dalla giustizia statunitense, di aprire le porte a sistemi di pagamento alternativi nelle app, rivoluzionando uno dei pilastri del suo modello economico; dall’altro il rallentamento dello sviluppo della nuova Siri potenziata dall’intelligenza artificiale, che rivela le difficoltà dell’azienda nel competere con i big del settore AI. Due segnali, diversi ma complementari, che mostrano come anche Apple sia chiamata a rivedere le sue certezze per restare leader in un mercato sempre più esigente e in rapida evoluzione.
Apple costretta a cedere: in USA, i pagamenti fuori da App Store diventano davvero liberi
Una pietra miliare è stata posata nel lungo contenzioso tra Epic Games e Apple: grazie all’ultima sentenza della giudice Yvonne Gonzalez Rogers, gli sviluppatori statunitensi potranno finalmente offrire sistemi di pagamento alternativi nelle loro app senza dover versare alcuna commissione alla Mela. La Corte ha infatti decretato che Apple ha violato l’ingiunzione del 2021 continuando a esercitare un controllo indebito sulle transazioni esterne tramite tattiche ostruzionistiche e scoraggianti, come le schermate dissuasive e l’imposizione di link statici.
Le nuove regole impongono a Cupertino di non interferire in alcun modo con l’esperienza d’acquisto esterna, bandendo ogni pretesa di commissione e ogni restrizione su pulsanti, call to action o link dinamici. La risposta non si è fatta attendere: sviluppatori come Patreon hanno già aggiornato le loro app per sfruttare la nuova libertà, mentre Epic Games celebra il verdetto come una vittoria epocale contro il monopolio digitale e, a pochi istanti dalla sentenza che ha smantellato una delle fondamenta economiche del modello Apple, ha colto la palla al balzo presentando i Webshop: un sistema alternativo per la gestione degli acquisti in app che promette di sottrarre agli sviluppatori qualsiasi vincolo economico e tecnico imposto finora da Cupertino. L’iniziativa arriva in un momento strategico, proprio quando la giustizia statunitense ha obbligato Apple a consentire l’inserimento di link esterni nelle app, aprendo di fatto la porta a un mercato parallelo dove i developer potranno finalmente trattenere il 100% dei ricavi. Il Webshop di Epic sarà integrato nell’Epic Games Store e offrirà una struttura commissionale estremamente vantaggiosa: zero costi fino al primo milione di dollari e solo il 12% oltre tale soglia, ben al di sotto del 27% richiesto da Apple. A dare ulteriore forza a questo cambiamento ci pensa anche Stripe, che introduce un proprio sistema alternativo con commissioni inferiori, senza rinunciare alla compatibilità con Apple Pay e alle funzionalità più avanzate come i pagamenti rateali.
Spotify ha annunciato con entusiasmo che Apple ha finalmente approvato l’aggiornamento dell’app negli Stati Uniti, consentendo ora di mostrare informazioni chiare sui prezzi e link diretti per l’acquisto. Si tratta di un cambiamento atteso da anni, che migliora trasparenza, accessibilità e libertà di scelta per gli utenti. L’azienda sottolinea che sarà possibile offrire prezzi più bassi e un’esperienza più controllata, definendo questo traguardo come l’inizio di una nuova era per sviluppatori e imprenditori in cerca di concorrenza più equa sull’App Store. Il modello dominante sta crollando sotto i colpi di una nuova ondata di concorrenza e apertura, e se da un lato Apple potrebbe ancora tentare la carta dell’appello, dall’altro il mercato ha già fiutato il vento del cambiamento, pronto a cavalcare un ecosistema mobile finalmente più equo e aperto.
Apple rallenta sulla nuova Siri AI: Tim Cook frena l’entusiasmo, servono più test e qualità
Durante la recente conference call sui risultati fiscali, Tim Cook ha chiarito che Apple avrà bisogno di ulteriore tempo per perfezionare la nuova versione di Siri basata sull’intelligenza artificiale. Nonostante l’introduzione di diverse funzionalità legate all’Apple Intelligence con iOS 18 – tra cui Genmoji, Image Playground, Clean e una profonda integrazione con ChatGPT – il CEO ha sottolineato come le funzioni più avanzate e personali dell’assistente vocale siano ancora in fase di sviluppo. L’azienda mira a mantenere alti standard qualitativi e, secondo quanto dichiarato anche dal CFO Kevan Parekh, continua ad aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo per rispettare la roadmap annunciata alla WWDC 2024. Tuttavia, i test sul campo hanno mostrato risultati poco convincenti, soprattutto nelle funzioni di modifica immagini, dove la concorrenza asiatica sembra ancora in vantaggio. Per ora, dunque, Siri potenziata dall’AI resta una promessa, senza una data di rilascio ufficiale.