Apple sta davvero pensando di lanciare un iRing, o anello smart?

A quanto pare, nel futuro, probabile, mercato degli smart-ring, potrebbe lanciarsi anche la Apple che ha appena depositato il brevetto per un suo modello di "iRing": con un tocco di dita ed una piroetta in aria, controlleremo qualsiasi cosa ci circondi?

Apple sta davvero pensando di lanciare un iRing, o anello smart?

Gli smartphone stanno diventando sempre più grandi (ora siamo al limite del tablet e la categoria che rappresenta tale formato è nota come “phablet”) e, quindi, scomodi da tenere in mano: ecco, quindi, nascere l’esigenza di controllare il proprio telefono tramite device accessori più piccoli.

Si è partiti dai braccialetti in salsa smart (“smartband”) per arrivare, poi, ai più completi e certamente più costosi orologi intelligenti (“smartwatch”) che, in tandem col proprio device mobile (chissà dove riposto), consentono di fare una serie di operazioni davvero vaste: rispondere al telefono, ascoltare sms e mail ricevute, monitorare il sonno e il fitness eseguito etc.

A furia di miniaturizzare il dispositivo di controllo remoto del nostro smartphone potevamo non arrivare alla microscopica dimensione degli anelli? Certo che no.

Ad aver iniziato, in tal senso, è stata la Ringly che realizza degli smart-ring da 200 dollari ciascuno con i quali è possibile venire avvisati – via led e vibrazioni – di chiamate, mail ed sms ricevuti (ai quali, poi, rispondere sullo smartphone, ovvio); poi è stata la volta della Logbar Inc che ha realizzato Ring (165 dollari questa volta), l’anello – dotato di Bluetooth 4.0, giroscopio, e accelerometro – con il quale, oltre a gestire remotamente chiamate e messaggi del proprio telefono, si può anche procedere a dei pagamenti elettronici e, tramite delle air gesture, a lanciare determinate applicazioni.

Sembrerebbe, poi, che il medesimo anello sia in grado anche di controllare gli elettrodomestici casalinghi nell’ambito della logica nota come Internet of Things (o casa intelligente).

Sempre inerenti il movimento delle mani, troviamo anche RingZero (150 dollari) che ne usa le gesture aeree per lanciare applicazioni sia su iOS che su Android mentre un altro prodotto simile, ma più economico (25 dollari), iRing, permette di sfruttare – sempre con i gesti delle mani – talune delle app installate sul proprio smartphone.

Ed ora? Ed ora, in questo curioso settore di applicazione, arriva anche la Apple che ha recentemente depositato il brevetto per il prototipo del suo anello smart: il device in questione si distinguerà dalla concorrenza, pare, per la possibilità di rispondere a chiamate e messaggi vari (sms, messaggi, mail) tramite un minidisplay, tramite i gesti delle mani (grazie al giroscopio) e con l’uso della voce (grazie al microfono usato anche per rispondere alle telefonate). 

Si, sembra proprio che – di questo passo – diverremo dei novelli Harry Potter cui non servirà neanche la bacchetta per attivare quello che di tecnologico ci circonderà in futuro.

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