Apple rivoluziona Apple TV e si prepara al dopo-Tim Cook: due cambiamenti che ridisegnano il futuro di Cupertino

Apple introduce una svolta per Apple TV, integrando la MLS senza costi aggiuntivi dal 2026, mentre emergono indiscrezioni sempre più concrete su un possibile passaggio di testimone al vertice, con Tim Cook pronto a lasciare la guida dell’azienda già nel 2026.

Apple rivoluziona Apple TV e si prepara al dopo-Tim Cook: due cambiamenti che ridisegnano il futuro di Cupertino

Negli ultimi giorni il mondo Apple è tornato al centro dell’attenzione con due sviluppi destinati a lasciare un segno profondo nella strategia e nell’identità dell’ecosistema di Cupertino. Da un lato emergono cambiamenti rilevanti nella piattaforma Apple TV, che dal 2026 accoglierà la Major League Soccer all’interno dell’abbonamento principale senza costi aggiuntivi; dall’altro, si fanno sempre più concrete le indiscrezioni sulla possibile uscita di scena di Tim Cook, un’ipotesi che apre riflessioni sul futuro della leadership e sulle nuove priorità della società. Due notizie molto diverse tra loro, ma unite da un filo comune: entrambe delineano un’Apple che si prepara a ridefinire la propria offerta e la propria governance in un momento cruciale per il mercato tecnologico globale.

Apple TV cambia volto: MLS inclusa senza costi aggiuntivi dal 2026

Apple si prepara a una trasformazione significativa del suo servizio streaming: a partire dal 2026, tutte le partite della Major League Soccer saranno incluse direttamente nell’abbonamento base di Apple TV, senza alcun piano separato. Una scelta che ridisegna l’offerta sportiva dell’azienda e indica un riposizionamento strategico nel settore dell’intrattenimento. Fino a oggi, chi voleva accedere alle partite MLS doveva acquistare il Season Pass, un servizio aggiuntivo separato nato nel 2022 dopo l’accordo decennale tra Apple e la lega statunitense. Il modello, seppur apprezzato dagli appassionati più fedeli, non aveva mai raggiunto una diffusione di massa. Con l’integrazione totale nel piano principale di Apple TV a partire dalla stagione 2026, la società punta a moltiplicare l’audience globale e a consolidare il proprio ruolo come piattaforma di riferimento per i contenuti sportivi digitali.

La rinegoziazione del contratto con MLS – destinato ora a concludersi nel 2029 invece che nel 2032 – nasce anche dalla necessità di allineare gli impegni ai cambiamenti del calendario sportivo, che dal 2027 adotterà lo schema europeo, con inizio a luglio e conclusione a maggio dell’anno successivo. Contestualmente si rimodelleranno anche i flussi finanziari, con MLS che riceverà compensi diversificati in base alla durata delle stagioni. Dal punto di vista degli utenti, l’inclusione della MLS nell’offerta principale rappresenta una semplificazione evidente: basterà l’abbonamento standard per accedere a tutte le partite, eliminando sovrapposizioni e costi aggiuntivi. Apple, dall’altro lato, recupera centralità nel settore sportivo globale in un momento in cui i servizi streaming sono sempre più attenti alla fidelizzazione.

Tim Cook verso l’uscita: Apple accelera la successione al vertice per il 2026

Parallelamente all’evoluzione dell’offerta Apple TV, continuano a intensificarsi le indiscrezioni sul futuro della leadership di Cupertino. Secondo il Financial Times, Tim Cook potrebbe lasciare la carica di CEO già nel 2026, in un percorso di transizione avviato internamente e ora entrato in una fase avanzata. Cook guida Apple dal 2011 e sotto la sua direzione la capitalizzazione di mercato è cresciuta da circa 350 miliardi di dollari a oltre 4.000 miliardi. Un risultato storico che ha consolidato la sua immagine di amministratore capace, pragmatico e orientato alla stabilità. Tuttavia, l’azienda si trova oggi in un contesto competitivo molto diverso, segnato dalla corsa all’intelligenza artificiale, da una concorrenza più aggressiva e da un naturale ricambio interno nei ruoli chiave. La figura più vicina alla successione sarebbe John Ternus, attuale senior vice president of hardware engineering, da anni coinvolto nello sviluppo dei prodotti più importanti dell’azienda.

Le sue competenze tecniche e la lunga permanenza nei team interni lo rendono un candidato credibile, sebbene – secondo le fonti – nessuna decisione definitiva sia stata ancora presa. Il cambio ai vertici arriverebbe in un periodo di transizione già complesso, segnato dall’uscita di dirigenti storici come Luca Maestri e Jeff Williams. Le tempistiche ufficiali, però, restano vincolate ai prossimi appuntamenti finanziari: eventuali comunicazioni non precederebbero la trimestrale di gennaio, per evitare di influenzare uno dei momenti più importanti dell’anno.

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