Apple e Samsung si sfidano per il primo smartwatch con impronte digitali: pro e contro

Apple e Samsung sono in corsa per lanciare il primo smartwatch con il sensore di impronte digitali, una tecnologia che potrebbe migliorare la sicurezza e la comodità degli utenti.

Apple e Samsung si sfidano per il primo smartwatch con impronte digitali: pro e contro

Apple e Samsung sono in competizione per lanciare il primo smartwatch con il sensore di impronte digitali integrato. Questa tecnologia potrebbe migliorare la sicurezza e la comodità degli utenti, consentendo loro di sbloccare il dispositivo, autorizzare i pagamenti e accedere alle app con un semplice tocco.

Secondo un brevetto pubblicato da Apple, la società sta lavorando su un metodo per incorporare il sensore di impronte digitali sotto lo schermo dell’Apple Watch, usando una combinazione di luce, calore e pressione per rilevare le caratteristiche uniche delle dita. Il brevetto suggerisce anche che il sensore potrebbe essere usato per misurare il battito cardiaco e il livello di ossigeno nel sangue, offrendo così ulteriori funzionalità di monitoraggio della salute.

Samsung, dal canto suo, ha presentato un brevetto simile nel 2019, che descrive un sistema per integrare il sensore di impronte digitali nella ghiera rotante del Galaxy Watch. La ghiera è una funzione distintiva degli smartwatch Samsung, che permette agli utenti di navigare tra le funzioni e le app ruotando il bordo attorno allo schermo. Il sensore di impronte digitali potrebbe quindi rendere la ghiera più interattiva e versatile.

Non è chiaro quando Apple e Samsung riusciranno a trasformare i loro brevetti in prodotti reali, ma si prevede che entrambe le società rilascino nuovi modelli di smartwatch quest’anno. Si tratta di un mercato in forte crescita, che ha visto le vendite globali aumentare del 35% nel primo trimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo la società di ricerca IDC.

Apple è attualmente il leader indiscusso del settore, con una quota di mercato del 33,5%, seguita da Samsung con il 15,5%. Tuttavia, la concorrenza è sempre più agguerrita, con altri marchi come Huawei, Xiaomi e Fitbit che offrono alternative più economiche e innovative. L’aggiunta del sensore di impronte digitali potrebbe essere un fattore differenziante per Apple e Samsung, che puntano a mantenere il loro vantaggio tecnologico e a fidelizzare i loro clienti.

Tuttavia, la tecnologia del sensore di impronte digitali presenta anche delle sfide e dei limiti. Innanzitutto, c’è il problema della durata della batteria, che potrebbe essere ridotta dall’uso frequente del sensore. Inoltre, c’è la questione della privacy e della sicurezza dei dati biometrici degli utenti, che dovrebbero essere protetti da eventuali hacker o furti. Infine, c’è la possibilità che il sensore non funzioni correttamente in alcune condizioni, come ad esempio se le dita sono umide, sporche o ferite.

Inoltre, bisogna considerare che non tutti gli utenti potrebbero essere interessati o abituati a usare questa tecnologia, che richiede un contatto fisico con il dispositivo. Alcuni potrebbero preferire metodi più tradizionali o meno invasivi di sblocco e autenticazione, come il codice PIN, il riconoscimento facciale o il pairing con lo smartphone. Pertanto, Apple e Samsung dovrebbero offrire anche altre opzioni di sicurezza e personalizzazione ai loro clienti. In conclusione, il sensore di impronte digitali potrebbe essere una funzione innovativa e utile per gli smartwatch, ma non l’unica determinante per il successo dei prodotti di Apple e Samsung. Le due società dovranno anche tenere conto delle esigenze, delle preferenze e delle aspettative degli utenti, oltre che delle sfide tecniche e dei rischi associati a questa tecnologia.

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