La giornata del 4 dicembre 2025 segna un punto di svolta per il mondo dei droni, con due annunci che si collocano agli estremi di un settore in costante trasformazione: da una parte l’arrivo in Italia dell’Antigravity A1, presentato come il primo drone 8K a 360° pensato per la creatività immersiva; dall’altra il debutto globale del DJI FlyCart 100, un drone professionale progettato per il trasporto autonomo di carichi pesanti, capace di triplicare le prestazioni della generazione precedente. Due visioni molto diverse, ma accomunate da un denominatore evidente: una maturità tecnologica che rende questi dispositivi strumenti sempre più specifici, performanti e dotati di sistemi intelligenti pronti per nuovi scenari operativi.
L’Antigravity A1 si presenta come un dispositivo di frontiera pensato per portare la logica delle riprese sferiche in volo, senza i limiti delle camere tradizionali. Il drone arriva in Italia con un set completo che include il visore Vision e il controller Grip, due elementi che trasformano l’esperienza di pilotaggio in una sorta di estensione naturale dei movimenti del corpo. Il controller interpreta gesti e orientamento della mano, mentre il visore replica in tempo reale la rotazione della testa, consegnando una percezione a 360° senza ritardi evidenti. L’idea è quella di ripensare il concetto stesso di inquadratura: si cattura tutto, poi si decide cosa raccontare in un secondo momento grazie al reframing in post-produzione.
Il sistema a doppio sensore da 1/1,28 pollici registra in 8K a 30 fps e supporta 5,2K a 60 fps e 4K a 100 fps. La stabilizzazione FlowState, mutuata dall’esperienza Insta360, assicura fluidità anche in presenza di vento, mentre le foto arrivano a 55 MP con tempi di scatto fino a 1/8000 di secondo. Il visore Vision, con i suoi display Micro-OLED da 2560×2560 per occhio, garantisce un’immagine nitida e un’autonomia che tocca le due ore e mezza, mentre il controller Grip arriva fino a quattro ore di uso continuo, una durata adatta a sessioni di volo prolungate. Sul fronte del design, A1 pesa 249 grammi nella configurazione standard, rientrando nella classe C0; una scelta che amplia le possibilità d’uso anche in contesti regolamentati.
La batteria ad alta capacità porta invece il peso a 291 grammi, collocando il drone nella classe C1. L’autonomia varia da 24 a 39 minuti e la distanza massima percorribile in un unico volo oscilla tra 13 e 23 chilometri. La velocità massima in orizzontale raggiunge i 16 m/s, mentre la resistenza al vento al Livello 5 consente un utilizzo stabile anche in ambienti esterni meno favorevoli. Il posizionamento è garantito da GPS, Galileo e Beidou, con hovering preciso fino a 0,1 metri grazie al contributo dei sensori visivi.
Il sistema di trasmissione OmniLink 360 offre un feed live in 2K a 30 fps con una portata che, nelle condizioni più ottimali, arriva a 10 km negli standard FCC e a 6 km in CE. Funzioni avanzate come Sky Path, Deep Track e Sky Genie arricchiscono ulteriormente l’esperienza: percorsi autonomi, tracciamento intelligente dei soggetti e manovre automatiche pensate per creare riprese dinamiche senza particolare sforzo. L’ecosistema software comprende l’app Antigravity e la suite desktop Studio, che introduce reframing automatico, correzione del colore e strumenti di editing guidati dall’AI.
Non sorprende che A1 abbia già raccolto riconoscimenti internazionali come il Red Dot Award e il TIME Best Inventions. La disponibilità in tre configurazioni — Standard, Explorer e Infinity — permette di scegliere il kit in base alla necessità di autonomia e accessori. I prezzi oscillano tra 1.399 e 1.699 euro, con la possibilità di acquistare batterie, kit lenti e caricatore GaN separatamente.
Se A1 punta sulla creatività immersiva, il DJI FlyCart 100 guarda invece al mondo delle consegne autonome mettendo in campo una struttura estremamente robusta e una capacità di carico che raggiunge i 100 kg, triplicando le possibilità rispetto al modello FlyCart 30. Il drone introduce motori più potenti, eliche in carbonio da 62 pollici e un’architettura multi-rotore rinnovata. In configurazione doppia batteria può trasportare 65 kg per 12 km; con una singola batteria sale a 80 kg nella modalità d’emergenza, con una distanza di 6 km. Il salto generazionale rispetto al passato è evidente e indica un percorso di professionalizzazione che posiziona DJI come protagonista nel settore della logistica autonoma.
Il FlyCart 100, oltre alla potenza, porta con sé una gestione energetica più efficiente: le nuove batterie da 41Ah supportano ricarica ultra-rapida tramite i caricabatterie C12000 e generatori D14000iE. L’hot-swap permette di sostituire le batterie senza spegnere il drone, una funzione essenziale per operazioni continuative in ambito industriale. Anche il verricello è stato aggiornato con un cavo da 30 metri che gestisce carichi fino a 1,2 m/s, riducendo sensibilmente i tempi di carico e scarico. L’intero sistema è protetto da sensori LiDAR ad alta precisione, radar mmWave e computer vision avanzata, mentre il paracadute integrato riduce la velocità di discesa a 7 m/s in caso di emergenza.
La certificazione IP55 consente l’operatività sotto la pioggia e la resistenza termica permette voli tra –20°C e 40°C, con un’altitudine operativa che arriva fino a 6.000 metri. Sul piano software debuttano Delivery App e DeliveryHub, due strumenti centrali per la gestione del volo e delle flotte. La prima introduce la modalità A-B, una visione AR del percorso e un monitoraggio in tempo reale delle consegne; la seconda diventa un centro operativo per analisi dati, pianificazione e controllo dello stato dei velivoli. L’adozione delle piattaforme software evidenzia come DJI stia costruendo un ecosistema completo più vicino al mondo enterprise che a quello consumer. Il FlyCart 100 è già disponibile tramite rivenditori autorizzati e si rivolge principalmente ad aziende, enti logistici e servizi che necessitano di un drone affidabile per consegne pesanti, anche in ambienti estremi o difficilmente raggiungibili.