Android tra sicurezza e creatività: il rischio dei link invisibili e le figurine AI di Pixel

Un bug nelle notifiche Android mette a rischio la sicurezza degli utenti con link manipolati, mentre Google lancia su Pixel 9 una nuova funzione per creare figurine personalizzate grazie all’intelligenza artificiale.

Android tra sicurezza e creatività: il rischio dei link invisibili e le figurine AI di Pixel

Nel panorama Android emergono due novità che mostrano chiaramente le sfide e le opportunità dell’ecosistema mobile. Da un lato, un importante problema di sicurezza riguarda il pulsante “Apri link” nelle notifiche, che a causa di un bug consente potenziali inganni con URL manipolati e comandi nascosti nelle app, mettendo a rischio molti utenti. Dall’altro, l’innovazione si fa strada con l’integrazione di Gboard e Pixel Studio, che introduce la possibilità di creare figurine personalizzate generate dall’intelligenza artificiale, unendo creatività e tecnologia in modo semplice e intuitivo. Questi sviluppi evidenziano come la prudenza e l’innovazione convivano nel mondo Android, invitando a rimanere aggiornati e consapevoli.

Android ingannato dai link invisibili: il rischio nascosto dietro il pulsante “Apri link” nelle notifiche

Un problema di sicurezza importante sta interessando molti dispositivi Android, legato al modo in cui il sistema gestisce i link nelle notifiche. Quando si riceve un messaggio da app come WhatsApp, Telegram o email contenente un URL, Android offre un comodo pulsante “Apri link” per accedere rapidamente al sito indicato. Tuttavia, a causa di un bug riscontrato già da marzo 2025 e ancora irrisolto, questo pulsante può condurre l’utente verso siti completamente diversi da quelli mostrati nel messaggio. La causa è un comportamento anomalo nel trattamento di certi caratteri Unicode invisibili, che possono interrompere o modificare un URL in modo nascosto. Ad esempio, un link apparentemente sicuro come “amazon.com” può essere manipolato con caratteri invisibili per trasformarsi in “zon.com” o un altro dominio ingannevole, portando così a potenziali truffe. Il problema si complica ulteriormente con i cosiddetti omoglifi, caratteri simili ma appartenenti ad alfabeti diversi, come quelli cirillici, che permettono di creare URL contraffatti quasi indistinguibili a occhio nudo.

Oltre a questo, il bug consente anche di sfruttare i cosiddetti deep link, ovvero collegamenti che possono attivare comandi all’interno di app installate sul dispositivo, come aprire chat precompilate o attivare funzionalità nascoste, senza che l’utente venga avvisato o debba concedere permessi. Questa falla apre la strada a forme di inganno molto sofisticate e difficili da riconoscere per l’utente medio, esponendo chi utilizza Android a rischi concreti di raggiri digitali. Nonostante la segnalazione del problema sia arrivata a Google già a inizio marzo, ad oggi non sono stati presi provvedimenti risolutivi, lasciando aperta una porta che potrebbe essere sfruttata da malintenzionati per lungo tempo. La situazione invita quindi a una prudenza estrema quando si clicca su link ricevuti tramite notifiche, anche se sembrano provenire da fonti affidabili, e ad aggiornare regolarmente il sistema e le app per ridurre al minimo le vulnerabilità.

Gboard e Pixel Studio si fondono: arrivano le figurine generate con l’intelligenza artificiale

Il Pixel Feature Drop di giugno 2025 ha portato con sé una novità interessante per gli utenti della linea Pixel 9: l’integrazione più profonda tra la tastiera Gboard e l’app Pixel Studio, che consente ora di generare figurine personalizzate grazie all’intelligenza artificiale. Questa nuova funzione, accessibile dal selettore multimediale di Gboard, permette di creare sticker partendo da un prompt testuale oppure da un’immagine salvata nella galleria, con la possibilità di rimuovere automaticamente lo sfondo. La schermata “Adesivi personalizzati” raccoglie tutte le creazioni dell’utente in un’unica interfaccia intuitiva, arricchita da emoji predefiniti per rendere più semplice la scelta di espressioni ed emozioni.

Attualmente disponibile solo sui dispositivi Pixel 9 (inclusi i modelli 9a, 9 Pro e Fold), la funzione è gestita via server ed è abbinata alle versioni 1.6 di Pixel Studio e 15.4 di Gboard. Anche se Google non ha ancora confermato il rilascio per altri smartphone Android, questa novità rafforza il legame tra software e hardware nell’ecosistema Pixel, ponendo le basi per un futuro in cui la personalizzazione passa sempre più dall’intelligenza artificiale.

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