Amazon si prepara al varo di una propria Pay Tv in streaming

Amazon, dopo lo sgarro a Cupertino e Mountain View (non venderà più la Apple TV ed il ChromeCast di Google), continua la sua corsa verso la creazione di una propria Pay Tv grazie ai suoi set-top-box ed a diversi accordi contenutistici siglati negli USA

Amazon si prepara al varo di una propria Pay Tv in streaming

E’ ufficiale: dal 19 Ottobre, il gigante dell’e-commerce Amazon NON venderà più il Google ChromeCast (una pennetta HDMI per vedere sulla tv i contenuti dello smartphone o dei Chromebook) e la Apple TV (un set-top-box per la fruizione di contenuti in streaming) perché, si spiega nel comunicato ufficiale dell’azienda di Jeff Bezos, questi dispositivi non sarebbero compatibili con Amazon Prime, l’offerta streaming di programmi, film e show televisivi offerta in boundle a coloro che si iscrivono al programma Prime.

Verranno, invece, ancora commercializzati i dispositivi che supportano il canale di streaming di Amazon: ad esempio le consolle XBOX (Microsoft) e PlayStation (Sony), ed il set-top-box della ROKU.

Per fornirsi dei device, invece, depennati dallo store di Amazon, occorrerà rivolgersi, verosimilmente, agli store ufficiali o ad altri rivenditori. Molti operatori del settore, indubbiamente, si sono chiesti cosa vi fosse dietro questo sgarro a Mountain View e Cupertino.

Poi, guardando i nuovi device presentati da Jeff Bezos, è diventato tutto molto più chiaro: Amazon ha, da poco, prodotto il suo Fire TV, un set-top-box che, munito di telecomando (o di controller, se si preferisce la “Gaming Edition”), può collegarsi alla tv per erogarvi in streaming diversi contenuti.

Tale dispositivo è disponibile anche in versione “meno ingombrante”, sotto forma di un dongle, il “Fire Stick TV” (anch’esso abilitato alla riproduzione di contenuti in 4k!). Dopo questa mossa, poi, l’e-commerce con base a Seattle ha siglato alcuni accordi con dei network americani (CBS e NBC, per citarne i più importanti) al fine di acquisire dei contenuti già sviluppati ma senza limitarsi a questo. 

L’inglobamento della start-up Elemental Technologies, focalizzata sulla realizzazione di piattaforme per lo streaming, lascia intuire che Amazon voglia mostrare, in quella che si avvia ad essere una vera e propria pay-tv, anche dei contenuti live, in streaming. 

A questo punto, quindi, è facile intuire che Amazon abbia voluto un po’ sgomberarsi dalla concorrenza proponendo solo i device che supporteranno la sua nuova Pay tv: qualche introito mancherà, a causa dell’assenza del ChromeCast e della Apple TV, ma Amazon, d’altronde, è sempre stata abituata a guadagnare per conto proprio, dai propri device e, soprattutto, dai propri contenuti e servizi offerti.

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