Amazon non ha mai fatto mistero di voler espandere il suo mercato oltre l’ambito attuale costituito prevalentemente da libri, e-reader e piccola tecnologia.
Da noi, infatti, è da poco nato il servizio di distribuzione del cibo (senza fresco) e, quanto pare, le consegne di questa categoria merceologica stanno andando molto bene. Ebbene, in America, l’azienda di Jeff Bezos è molto, molto più avanti.
Tempo fa, infatti, Amazon ha varato alcuni device per la spesa davvero interessanti: Amazon Dash ed Amazon Dash Button.
L’elemento citato consiste in una bacchetta vera e propria con uno scanner per i codici a barre: si passa la bacchetta sul codice a barre di un oggetto di cui si ha bisogno in casa e, come per magia, ce lo si trova caricato nel proprio carrello della spesa virtuale. Amazon Dash, inoltre, ha anche la facoltà di registrare gli acquisti tramite la voce umana, come fosse una sorta di dittafono evoluto.
Dash Button, invece, è una sua evoluzione: è una sorta di stick bioadesivo che ogni azienda può produrre per i suoi prodotti. Quando in casa avremo bisogno di un dato oggetto di cui si appropinqua l’esaurimento, basterà premere il Dash Buttono che è collocato ed associato a quel particolare oggetto per far partire l’ordine in questione nel carrello della spesa Amazoniano.
Inutile dire che tutto ciò può avvenire perché, negli USA, il grande e-commerce in questione è – come dicevano ad inizio articolo – molto più avanti di quanto non sia nel nostro mercato nazionale: nel paese a stelle e strisce, infatti, Jeff Bezos distribuisce (tra poco anche con i droni o i privati cittadini…) cibarie già da molto tempo. In pratica Amazon, oltre oceano, fa quello che, per intenderci, da noi, fa la Esselunga: porta a casa la spesa quotidiana.
E non solo. Anzi! A quanto pare, infatti, il grande e-store dei Kindle ha iniziato a testare anche la distribuzione – gratuita – di pasti caldi a coloro che siano iscritti, per il costo di 99 dollari annui, al servizio di spedizione accelerata Amazon Prime.
L’idea sta facendo certamente la felicità dei moderni uomini d’affari, sovente single, di quel continente e, considerando i ritmi sempre più frenetici del quotidiano anche nel resto dell’Occidente (e non solo), è lecito aspettarsi che, prima o poi, tale novità sbarchi anche da noi.