I più, magari, non ci avranno mai fatto particolarmente caso ma non tutti i tasti della nostra keyboard sono uguali. Non facciamo riferimento ai tasti funzione ma proprio ai normali tasti alfanumerici di una qualsivoglia tastiera Qwerty: ecco, tenendo presenti questi, nei tasti J ed F è possibile notare delle barrettine in rilievo. A cosa servono?
Una prima ipotesi che possiamo fare è che servano ad aiutare nella digitazione coloro che non hanno il bene della vista, i ciechi o gli ipovedenti. Giusto. E’ indiscutibile che, in tal senso, un supporto tattile come le barre nei fasti J ed F possa offrire davvero un gran supporto nel sapere dove e come collocare al meglio le proprie mani sulla tastiera al fine di digitare un qualche testo.
Tuttavia, non vi è solo questo dietro questa particolare scelta “tecnica”. Coloro che utilizzano spesso il computer e che, per un motivo o per l’altro, hanno scritto molti testi, hanno acquisito dei particolari automatismi che si sono subito saldati nelle sinapsi mentali. Risultato?
Alcune persone riescono a scrivere senza guardare mai la tastiera. Semplicemente, quando si avvicinano alla tastiera, il cervello di queste persone dispone le mani in modo che, esclusi i pollici che restano in sospeso in attesa di utilizzare la barra spaziatrice, le quattro dita delle due mani poggino su dei tasti “Pilota”. In particolare dividendo la tastiera in due aree distinte, le quattro dita della mano sinistra poggiano su A (il mignolo), S, D, ed F (l’indice) mentre le quattro dita della mano destra poggiano su ò (mignolo), L, K, J (indice).
Ora, gli automatismi delle sinapsi neuroniche ci sono: è un dato di fatto. Però il cervello ha, comunque, bisogno di un feedback tattile per sapere qual è la posizione giusta di partenza da dare ai due blocchi di dita: il fatto che le lettere destinate agli indici siano contrassegnate da un elemento tattile fornisce al cervello l’aiuto essenziale per disporre correttamente le mani e per riportarle in posizione qualora si siano spostate di lato o in alto/basso per coprire altre lettere nelle zone di destra e sinistra.
E’ semplicemente il metodo della scrittura a tastiera cieca, una particolare tecnica di dattilografia che, inventata da June E. Botich, consentiva di digitare velocemente senza la necessità di dover tenere gli occhi incollati alla tastiera delle macchine da scrivere. Mistero risolto.