Il retrogaming non è certo una novità nel mondo dei videogiochi, tanto che ormai non si contano più i prodotti che permettono di rigiocare ai titoli degli anni ’80 e ’90 attraverso consolle simili a quelle originali, seppur spesso più piccole e in scala. I creatori di Thumby e Gem Boy Zero, rispettivamente rappresentati da TinyCircuits e (presso Sudomod) Wermy, sotto questo punto di vista hanno calcato decisamente la mano, realizzando prodotti al limite del lillipuziano.
Nata quasi per scherzo al Make Faire organizzato nel 2016 alla Bay Area di San Francisco, la mini-consolle Thumby è stata finalizzata col design RP2040 quest’anno, ed è sbarcata sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter dove, in una manciata di giorni, quando mancano ancora alcune settimane alla scadenza della manifestazione d’interesse verso la stessa, ha già quadruplicato la somma chiesta all’inizio per entrare in produzione, tanto che se n’è potuta ipotizzare l’inizio delle spedizioni per la prima parte del 2022.
Tecnicamente parlando, Thumby è una sorta di minuscolo GameBoy grande quanto un bottone, in grado di stare sul polpastrello di un dito, stante le dimensioni di appena 29.5 x 18 x 8.5 mm: il suo corpo ha, ciò nonostante, spazio a sufficienza per un display OLED risoluto a 72×40 pixel, per un pulsante d’accensione, per due tastini d’azione da maneggiare con le unghie, e per un pad quadridirezionale. Attraverso la porta microUSB su uno dei suoi lati, è possibile collegarlo con un’unità gemella, per partite 1 vs 1 in multi-player, o per connetterlo al PC. A quel punto, conoscendo il linguaggio MicroPython o l’ambiente di sviluppo Arduino IDE, sarà possibile creare i propri giochi, o rieditare quei 5 già preinstallati.
Questi ultimi si sostanziano, nella micro-consolle Thunby di TinyCircuits, in cloni di giochi vintage noti, come Delver (gioco di ruolo con elementi da dungeon crawler), Saur Run (un platform a scorrimento laterale), Space Debris in stile Arsteroids, TinyBlocks in stile Tetris, e Annellid à là Snake. Ad eseguire tali giochi, ospitati in 2 MB di storage, è sarà il processore RP2040 che, già base tecnica del Raspberry Pi Pico, potrà avvalersi dell’energia messa a disposizione da una minuscola batteria.
Vanno meglio le cose, a livello di dimensioni, col Gem Boy Zero. Quest’ultimo, realizzato in resina con una stampante 3D, ingloba un display da 1.44 pollici, a colori, in una cornice acrilica lavorata di precisione al laser con, sotto, lo spazio per un pad direzionale, i tasti Start/Select, quelli A/B e, per supportare i recenti emulatori, quelli X/Y. Non manca un tasto d’accensione e, in alto, lo slot per una microSD dalla quale il chip single board Raspberry Pi Zero può trarre i contenuti, alcuni dei quali preinstallati (es, giochi per Nintendo 64 o Playstation), all’interno dell’interfaccia RetroPie, apportatrice di diversi noti emulatori, per gloriose consolle del passato, tra le quali anche Sega Genesis e Game Boy Advance.
Capace di interagire anche con una tastiera di dimensioni normali, per l’inserimento del testo, la mini-consolle Gem Boy Zero vanta un’autonomia, nell’eseguire un emulatore per SNES a internet spento, pari a 2 ore, grazie alla batteria integrata da 850 mAh.