"Those Who Remain": avventura horror nel buio tra fasci di luce e creature orripilanti

In "Those Who Remain" l'oscurità domina dall'inizio alla fine della storia: in questo ambiente sempre prossimo al buio più totale ci sono creature orribili e fasci di luce che spezzano il nero, oltre a puzzle da risolvere ed una storia da seguire.

"Those Who Remain": avventura horror nel buio tra fasci di luce e creature orripilanti

Those Who Remain” cerca di proporre in una visione molto oscura il genere horror sotto forma di avventura, ponendo la sfida di una storia ben delineata per i giocatori di PC, PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch. In un ambiente così privo di luci, spesso a cercare di squarciare il buio ci sono i mostri che popolano una serie di abitazioni ed edifici abbandonati.

Il primo incontro avviene proprio con una creatura ripugnante che proietta una luce molto intensa. L’intento del giocatore è quello di cercare una copertura e nascondersi, ma già dai primi passi emergono difficoltà palesi nel sistema di gioco: mancano infatti comandi sia per abbassarsi o rannicchiarsi, sia semplici movimenti della testa e visuali per osservare da un angolo chi ci insegue.

Quando le creature individuano il giocatore, a quest’ultimo non resta o che stare fermi o scappare, perché non ci sono altre possibilità per prevalere, né sconfiggere né cercare di confondere il mostro. Altro momento che propone disagio e nessuna alternativa è quello delle zone d’ombra totale, dalle quali appaiono creature oscure: compreso il trucco dei nemici, basta evitare questi angoli e tutto diventa scontato.

“Those Who Remain” propone molti puzzle da risolvere, alcuni dei quali interessanti, altri invece che coinvolgono componenti poco affascinanti, rese tali dalle situazioni già sopra citate: se fallendo si spegne la luce, si sa già di venire assaliti dalle ombre…quindi la parte che dovrebbe coinvolgere con l’horror diventa pura abitudine e amministrazione. Così è identico quando bisogna scoprire nuovi luoghi ed aprire porte: da quello che troviamo dietro, luce od ombre, si comprende dove si arriva, quindi tutto diventa scontato.

Quando si viaggia in una dimensione parallela, dove si svolgono i migliori attimi della storia, si trova un po’ più di profondità nella narrazione, ma in sostanza i limiti del gioco rimangono gli stessi: un horror dovrebbe sorprendere in molti istanti, mentre qui si comprende fin da prima quando accadranno macabre situazioni e quando no. L’imperfezione diventa complessiva con gli inseguimenti, come detto in precedenza unica alternativa alla morte per mano dei mostri: corse continue e frustranti, rese male e spesso inutili.

La creazione artistica di “Those Who Remain” non propone nulla di trascendentale nemmeno nello stile e nel sistema grafico: un livello standard che pare copiato da vari titoli horror, formando un ambiente basico e mancante di originalità. Perlomeno, la colonna sonora dà un contributo per offrire la giusta atmosfera in questi universi oscuri e privi di luce.

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