Link (protagonista anche di un recente “fan made”) si risveglia da un sonno magico durato cento anni. La sua memoria è andata, non ricorda più nulla. Inizia a vagabondare senza meta, ma ben presto incontra alcune vecchie conoscenze e scopre che Hyrule, la terra dove è ambientato il gioco, è stata devastata da una guerra che ha visto trionfare la Calamità Ganon sulle forze della principessa Zelda. Link è un elfo spadacino, in passato era la guardia personale di Zelda, non può certo lasciare le cose come stanno. Per sconfiggere il male dovrà allora risvegliare i quattro Colossi Sacri, costrutti meccanici molto antichi, e insieme a essi dar battaglia a Ganon.
La prima cosa che salta all’occhio del giocatore è l’enorme mondo di gioco completamente esplorabile. Link può andare dove vuole. Si arrampica sugli alberi, scala montagne, nuota, plana con una sorte di vela simile a un paracadute: qualsiasi orizzonte visibile è anche raggiungibile. Si possono addomesticare i cavalli selvaggi, scendere lungo un fiume in zattera, usare lo scudo per scivolare sui pendii innevati.
Hyrule è un mondo vasto diviso in regioni. Boschi bui e praterie assolate nei vasti spazi del centro, nevi perenni sulle montagne del nord, deserti che si stendono fino al mare e il vulcano del Monte Morte che risvegliatosi erutta lava. Ogni regione ha un suo clima particolare e il giocatore dovrà indossare gli abiti adatti per non perdere energia.
Il tutto è rappresentato con una grafica in cel-shading molto buona, che non punta tanto a impressionare il giocatore sul piano tecnico con texture dettagliate o modelli poligonali realistici, ma lo sorprende costantemente dal punto di vista artistico. Le ore nel gioco scorrono in pochi minuti della realtà. Le ombre cambiano, la luce si rafforza con il crescere del giorno o si affievolisce al tramonto, il vento muove l’erba, le fiamme di un falò si contorcono e sprigionano una colonna di fumo visibile da lontano, gli animali selvatici fuggono al nostro passaggio: ogni angolo di Hyrule è disegnato con una vena poetica davvero ispirata.
Ma il gioco non si limita alla semplice contemplazione del paesaggio, ci sono così tante cose da fare da intrattenere il giocatore più costante per un centinaio d’ore. Fin dall’inizio Link è dotato di una Tavoletta Sheika, qualcosa che somiglia molto a un tablet moderno, ma che ha delle funzioni davvero particolari.
Quelle base sono di visualizzare la mappa, scattare foto o fornire un ingrandimento del paesaggio come fosse un cannocchiale. Le funzioni più avanzate generano bombe radiocomandate da usare contro i nemici o per distruggere enormi massi; il Kalamitron, una calamita utile a recuperare forzieri dal fondo dei fiumi o muovere piattaforme in metallo; lo Stasys, una sorta di lucchetto che ferma il tempo per pochi secondi; il Glacyor che fa gelare l’acqua creando delle colonne. Tutti questi oggetti fanno parte integrante dell’avventura e devono essere utilizzati per risolvere enigmi ambientali o semplicemente avvantaggiarci nello scovare segreti in giro per Hyrule.
Sparsi per il mondo ci sono centoventi Sacrari. In ognuno di essi dovremmo affrontare una prova che può essere un combattimento o la risoluzione di puzzle ambientali tramite le abilità della Tavoletta Sheika. Come ricompensa, otterremmo un Emblema del Trionfo utile a migliorare la resistenza per gli sforzi fisici di Link oppure i cuori che costituiscono la sua energia vitale. Per combattere i nemici abbiamo a disposizione una quantità di armi davvero impressionante. La particolarità è che ognuna ha la propria resistenza e, a furia di usarla, si romperà. Mazze, martelli, asce, spade e archi: meglio averne sempre di riserva nell’inventario, o davanti a un nemico potremmo solo fuggire.
Si possono poi raccogliere ogni genere di oggetti. Se Link si arrampica su un albero di mele, può raccoglierne i frutti. Se c’è un sasso colorato, probabilmente conterrà materiale prezioso e allora lo si può far saltare in aria con una bomba radiocomandata. Si può cacciare e recuperare carne. Raccogliere erbe, miele, ingranaggi, uova, sale, pezzi di legno. Alcuni oggetti sono utili per migliorare il proprio equipaggiamento, altri, come gli ingredienti, possono essere combinati in un pentolone per cucinare dei piatti utili a recuperare energia, a renderci più silenziosi, oppure più tolleranti al freddo.