I motivi che hanno spinto Valve, la società fondata da Gabe Newell, a creare una propria console e un proprio sistema operativo si riscontrano nel conflitto creato da Microsoft con la realizzazioni di Windows 8: il nuovo OS, molto più “chiuso” rispetto ai predecessori, metterebbe, infatti, Steam in secondo piano, in quanto Microsoft è detentrice sia del sistema operativo sul quale lo store Valve gira sia di un negozio virtuale che gli farebbe concorrenza.
La nuova console, chiamata Steam Machine, grazie alle sua pratiche dimensioni, dà la possibilità a tutti i giocatori di godere dell’esperienza gaming che può normalmente offrire un PC comodamente seduti sul divano davanti ad una TV da 42.
La Steam Machine monterà SteamOS, basato su Linux: questo creerà diversi problemi di compatibilità con i giochi più vecchi. Dal sito di Steam apprendiamo, infatti, che solo qualche centinaio degli oltre 3000 giochi saranno disponibili, ” molti seguiranno e tutti gli altri saranno disponibili tramite lo streaming della rete domestica“. Una “soluzione” al problema della compatibilità è stato, infatti, risolto tramite una particolare tecnologia che farà partire un gioco dalla versione Steam sul PC, la quale invierà in streaming il gameplay sulla Steam Machine.
Valve ha inoltre sviluppato un nuovo gamepad, lo Steam Controller, il quale sarà totalmente diverso da tutti i gamepad sia per design sia per l’ultilizzo che ne faremo. Esso è stato studiato per fondere al suo interno le capacità della tradizionale accoppiata mouse/tastiera e dei comuni joypad. Sul proprio sito, Valve ci assicura che tramite questa nuova tecnologia sarà possibile giocare dal divano di casa anche a titoli strategici come Sid Meier’s Civilization V . Un’ ardua impresa da realizzare: riuscirà lo Steam Controller a vincere i dubbi dei gamers più “conservatori”?
La nuova macchina di Gabe Newell, inoltre, non sarà una console con una configurazione “standard” con un solo produttore: l’assemblaggio e la distribuzione è stata subappaltata a numerosi partner (come, ad esempio, Alienware), ognuno dei quali proporrà la propria versione della Steam Machine, con un proprio hardware e di conseguenza con un proprio prezzo, il quale potrà quindi variare da 499 € a oltre i 2500 €.
E’ su questo punto si aprono le critiche maggiori alla nuova creatura di Gabe Newell: la Steam Machine avrebbe potuto competere egregiamente contro Playstation, Xbox ma soprattutto contro i PC, se solo fossero state proposte due (o al massimo tre) configurazioni: una, caratterizzata da un hardware meno ricercato e da un prezzo più contenuto, destinata ad un pubblico meno esigente; e un’altra destinata invece ai giocatori hardcore, che avrebbero potuto sborsare fior di quattrini per avere un prodotto sopra la media. In questo modo si sarebbero potuto ottimizzare i giochi per sole 2-3 configurazioni e si sarebbe risolto uno dei problemi principali del gaming su PC.
La Steam Machine spreca, quindi, il suo potenziale, dimostrando di essere semplicemente un computer da salotto, ancora non del tutto indipendente per quanto riguarda i giochi meno recenti e sul quale vi sono incertezze circa i giochi che in futuro potrà supportare.